Figlia maltratta i genitori adottivi: a processo

Li colpiva, umiliava, non accettava nessun tipo di contrarietà alle sue richieste. Che fo...

Figlia maltratta i genitori adottivi: a processo

Figlia maltratta i genitori adottivi: a processo

Li colpiva, umiliava, non accettava nessun tipo di contrarietà alle sue richieste. Che fossero soldi, vestiti, oggetti. In caso contrario, rovesciava la casa gettando a terra mobili e ogni cosa che aveva a portata di mano. E’ la storia raccontata in tribunale a Pesaro l’altro ieri da due genitori che hanno denunciato le angherie subìte per colpa della figlia adottiva che oggi ha vent’anni. La quale ha dei problemi psicologici fin da quando è stata accolta in casa dai genitori adottivi. L’avevano prescelta in un orfanotrofio bulgaro insieme ad un fratellino. Al tempo, la bambina aveva dieci anni e dopo qualche tempo si è reso necessario un ricovero in strutture in grado di trattare situazioni "borderline". In particolare, la bambina è rimasta in un istituto con rientri e ripartenze da casa almeno fino all’età di 18 anni. Poi è tornata definitivamente a Fano, ed è iniziato l’inferno per i genitori con interventi ripetuti dei carabinieri chiamati da padre e madre impauriti o consapevoli di poter essere colpiti con qualunque cosa da parte della figlia. Non hanno mai presentato denuncia formale contro la ragazza ma il procedimento per maltrattamenti è partito d’ufficio di fronte ai rapporti di polizia sulla situazione in quella casa. I genitori non si sono costituiti parte civile al processo ma hanno ovviamente risposto alle domande del giudice in modo da ricostruire la vicenda. Non hanno esitato a dire che la figlia rappresentava sempre di più una minaccia concreta sia per loro che per il fratello, il quale si distingue per essere studioso e rispettoso. In questo momento, l’imputata non si trova più a casa dei genitori, che non riuscivano a gestire un minuto di più la situazione, ma è stata portata in una struttura che in qualche modo cerca di arginare le sue manifestazioni di violenza. Il processo è stato rinviato per ascoltare altri testimoni.