"Fornace, specchio della città"

Federico Scaramucci con la sua coalizione suggerisce come trasformarla

"Fornace, specchio della città"

"Fornace, specchio della città"

Una cerniera tra città e campagna, tra locale e globale, che sia punto d’incontro, ma anche di studio, sviluppo e ricerca. Questo è il futuro che il candidato sindaco Federico Scaramucci e la coalizione “La città che verrà“ hanno in mente per la Fornace Volponi e che intendono proporre, in caso di vittoria alle elezioni di giugno.

"Vogliamo ragionare in maniera concreta su questo spazio – commenta Scaramucci –. Secondo noi, anche riprendendo gli studi fatti in passato dal laboratorio internazionale Ilaud, fondato da Giancarlo De Carlo, la fornace deve tornare a essere ciò che era, uno specchio della città sul territorio e viceversa. Essa sarà centrale nel nostro programma, che presenteremo a maggio raccogliendo anche gli spunti emersi dal confronto coi residenti, in procinto di arricchirsi di consultazioni online. Qua potremo avere avere spazi di socialità, di creatività giovanile, di ricordo dell’archeologia industriale, ma anche per studiare, lavorare e creare alto artigianato. Magari pure un auditorium, che a Urbino non c’è".

Davide Balducci, consigliere comunale del Pd, considera la fornace, "diventata di proprietà pubblica con grande soddisfazione della città e voto unanime del Consiglio comunale, strategica per lo sviluppo di Urbino. Per questo, alla sua rinascita devono lavorare le energie migliori della città, Università compresa. È un luogo identitario e può diventare un punto in cui plasmare idee per lo sviluppo del territorio: la suggestione sarebbe creare un centro di ricerca per la crescita sostenibile, ma anche una fucina di idee per portare avanti imprese sociali e territoriali, quali comunità energetiche diffuse e municipalismo digitale, oltre che un’area di formazione e ricerca dinamica e un luogo d’incontro, magari anche di residenzialità, e di trasferimento tecnologico alle imprese".

Sul tema ha detto la propria anche Oriano Giovanelli, già sindaco di Pesaro e membro della coalizione, definendo "superate alcune idee del passato per la fornace. Non credo che oggi abbia bisogno di una locomotiva come un supermercato e penso che non ci sia più necessità di realizzarci un parcheggio. Guardando avanti, se la Data è, per esempio, uno spazio ideale per una biblioteca civica, questo può diventarlo per l’espressione delle persone e dei giovani, per una produzione di qualità e per il coworking. Poi, si fa politica se si hanno anche le strutture: realizzando congressi da 2.500 partecipanti in su, si sale di livello, e quale miglior luogo che questo, per creare un ambiente per ospitarli?".

Nicola Petricca