Francesca Crespini lancia Futura: "La mia lista parte da Canavaccio"

La presentazione della candidata sindaco di Urbino si farà venerdì con un flash mob alle 17,30 davanti l’ex Osca.

Francesca Crespini lancia Futura: "La mia lista parte da Canavaccio"

Francesca Crespini lancia Futura: "La mia lista parte da Canavaccio"

Partire dalle periferie, sensibilità, giovani e competenze per una città fatta di bellezza e che funzioni. E’ l’obiettivo di Maria Francesca Crespini, candidata civica a sindaco di Urbino alle prossime amministrative. Il 5 aprile presenterà la sua lista, Futura. Lo farà a Canavaccio con un flashmob alle 17,30 davanti l’ex Osca e poi dalle 18 al Circolo Acli.

Come mai parte da Canavaccio?

"È una scelta anche sentimentale. Ci sono molto legata, mia madre ha insegnato lì per 20 anni. Abbiamo deciso di partire da Canavaccio anche perché si parla sempre dei borghi e della frazioni ma poi non si fa mai nulla. Come se le periferie fossero dei depositi. Tra l’altro questa frazione è stata al centro discussioni solo per il biodigestore e la piana di Gaifa per implementare la zona industriale. Secondo noi i paesi sono delle risorse che, assieme a chi ci vive, può ambire a tantissimo. Proprio per questo abbiamo fatto nostro uno slogan di Papa Francesco: “Partire dalla periferie che non sono la fine ma l’inizio delle città“. Canavaccio è proprio così".

Che idee ha?

"Canavaccio è l’emblema del territorio che può portare ossigeno alla città. Perché trasformare l’ex Osca in archivio quando può diventare una grande arena, come quella della Regina a Cattolica. A Urbino non ci sono spazi così dove portare la lirica e grandi spettacoli, noi di Futura pensiamo che possa essere un progetto interessante. Una pizza con l’arena per gli eventi, delle sale e un centro di aggregazione. Serve progettualità, invece ora si compra e si lascia lì. Tra l’altro ancora non è stato smaltito tutto l’amianto. Uguale per Gaifa e Pallino, si devono recuperare i casolari e creare un albergo diffuso. Sono dei luoghi bellissimi e con una storia importante. Con Futura vogliamo portare sensibilità. Tra l’altro un ragazzo di Canavacico ha un’agenzia importante che fa questo, si è trasferito a Bologna ma vuole tornare. È in lista con noi. Ecco, questo, è un altro esempio dei sogni e delle aspirazioni dei giovani e delle frazioni".

Ci dia un’anteprima sui candidati.

"Mi dispiace ma i nomi li diremo a Canavaccio. Ci teniamo molto a partire da lì. Però posso dire che la squadra è completa e forte. Abbiamo 17 donne e 11 ragazzi tra i 18 e i 31 anni. Abbiamo molti giovani, una forza a cui crediamo per costruire i progetti. Urbino ha una storia e una cultura enorme che ha ricevuto in eredità e vorremmo restituirla con temi moderni, di valorizzazione e internazionali. I giovani possono farlo grazie alla loro dinamicità e alla freschezza delle loro idee. E sopratutto ci insegnano che hanno bisogno dei servizi per rimanere e costruire qui il futuro. Pensiamo di dedicare agli studenti di Accademia di Belle Arti, Isia e Scuola del libro dei quartieri che possono impreziosire. Questo sarà il nostro principio, le eccellenze di Urbino devono creare benefici per la città, così si inizia a ricostruirla e a rilanciarla".

Ha pensato a delle alleanze?

"Io non ce l’ho con nessuno. Ma siamo una squadra competitiva con un programma serio che si rivolge ai cittadini. Gli unici a cui dobbiamo rendere conto. Siamo l’unica alternativa e siamo liberi. Secondo noi ci saranno delle sorprese, se non ci saranno convocherò i cittadini e a noi, come squadra, ci diranno cosa fare".

La mattina dell’11 giugno si sveglia sindaco. La prima cosa che fa?

"Chiamo il rettore così come tutti i direttori delle scuole di formazione della città e organizzo un tavolo. Per me amministrare significa coordinare le forze che ci sono in città valorizzando le loro competenze. Bisogna progettare e fare. Come il modello Ars Ducale, unendo tutte le eccellenze si possono fare grandi cose. La squadra vince sempre".

Francesco Pierucci