Il 2023 è stato un anno da record. Inverno ed estate sopra le medie

Dal report dell’Università di Urbino emerge che l’autunno è stato il più anomalo di tutte le stagioni. Fino ad oggi abbiamo schivato la siccità perché gennaio e maggio dell’anno scorso furono piovosissimi.

Il 2023 è stato un anno da record. Inverno ed estate sopra le medie

Il 2023 è stato un anno da record. Inverno ed estate sopra le medie

Questa storia dell’atmosfera che noi scriviamo per lunghe serie di numeri, è destinata a lontano avvenire, sempre più feconda di frutti preziosi. La Medicina, l’Igiene, tutti i rami dell’Agricoltura vogliono riunirsi in stretta alleanza colla scienza dei climi.

Alessandro Serpieri

Estratto dalla lettera

inviata al dottor Palagi

della Specola di Bologna

il 24 febbraio 1854

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L’anno appena concluso è stato speciale per noi perché ricorreva il bicentenario della nascita di padre Alessandro Serpieri, fondatore del nostro Osservatorio. Tante sono state le occasioni per approfondire la sua figura di educatore e di scienziato che ha lasciato un segno profondo nella Urbino della seconda metà dell’800. Undici le giornate a lui dedicate, oltre 30 le relazioni suddivise per argomenti, si è partiti dall’astronomia passando per la botanica, la fenologia, l’educazione, la meteorologia, la sismologia e la fisica nei luoghi legati alla sua vita, Urbino, Pesaro, Rimini, Bologna e San Giovanni in Marignano. Le celebrazioni proseguiranno per tutto il 2024.

Chiudiamo quindi il ciclo 2023 con un confronto delle temperature attuali con le prime calcolate dal Serpieri che, lasciando Urbino per Firenze, si era portato via i registri originali, come si evince da una lettera del 13 ottobre 1884 indirizzata al prof Calvori, allora direttore dell’Osservatorio Valerio di Pesaro: "Sul clima di Urbino scriverò un rapporto fra poco tempo, avendo già cominciato i calcoli di un ventennio di osservazioni da me fatte". Il ventennio preso in esame era quello dal 1865 al 1884 e riportava una temperatura media annuale di 12,42°C che non si discostava molto da un primo calcolo fatto dal Serpieri nel 1858 confrontando i dati di Urbino con quelli raccolti a Pesaro dal Mamiani tra il 1838 ed il 1843. Risultato 12,4°C, in linea con il ventennio successivo ma ben distante dagli standard attuali, di quanto? Come già anticipato nell’ultimo articolo, l’anno 2023 con 14,93°C di temperatura media entra di diritto nella lunga storia meteorologica dell’Osservatorio Serpieri come l’anno più caldo mai registrato dal 1850. Il "vecchio" record, si fa per dire, risale all’anno precedente, il 2022, che aveva chiuso a 14,89°C, un biennio di fuoco.

Delle 4 stagioni l’inverno e l’estate sono risultate di circa 1,5°C al di sopra della media climatica, la primavera leggermente al di sotto e l’autunno, caldissimo, ha fatto segnare con 16,44°C (+2,85) un altro record assoluto superando di 0,45°C il precedente primato che risaliva al 1926. Dei 12 mesi 10 sono stati sopra media fatta eccezione per aprile e maggio in controtendenza, ecco spiegato perché la primavera è rientrata nei canoni di stagione. Ottobre il più anomalo con +4,45°C oltre le attese, l’ennesimo record assoluto di questo 2023, impressionante per i quasi 2°C in più del precedente record datato ottobre 1923. A seguire molto caldi (oltre i 2 gradi di scarto positivo) sono stati nell’ordine dicembre, luglio e settembre. Sul fronte precipitativo l’anno si è chiuso in perfetta media ma con un andamento molto particolare, un primo semestre molto piovoso, tanto da superare già a fine giugno l’accumulo registrato nel 2022.

Piovosissimi gennaio e maggio con più di 100 mm oltre i parametri di riferimento, così come la primavera; molto piovoso anche giugno. Nel secondo semestre tutti sotto media. Questo andamento ha comunque consentito di superare indenni la stagione estiva ovvero senza razionamenti idrici dopo 3 anni decisamente poco piovosi. Oltre a temperature e precipitazioni sono da analizzare gli andamenti di altri importanti parametri valutandoli su lunghi periodi, le loro variazioni ad oggi continuano a darci conferme dei cambiamenti in atto; prosegue la tendenza ad una diminuzione della copertura nuvolosa che va di pari passo con l’incremento dell’eliofania (ore di sole diretto); si registra un leggerissimo calo dei valori globali di pressione atmosferica che comunque non cambiano l’andamento in crescita degli anni precedenti, figli soprattutto dell’incremento delle perturbazioni giunte soprattutto nel primo semestre dell’anno; importante l’incremento del vento, soprattutto durante l’autunno, con ripetute tempeste che hanno prodotto raffiche oltre i 100 Km/h con picchi anche oltre i 120 Km/h.

Niente di nuovo per Urbino ma nel complesso il 2023 è risultato il più ventoso dal 1988, ovvero da quando si registrano dati a cedenza oraria. Il nostro compito è quello di far parlare i numeri e per avere numeri affidabili non è sufficiente il solo lavoro, conta la passione degli addetti, ecco dunque la chiusura della relazione inviata da padre Serpieri al dottor Alessandro Palagi citata in apertura: "Non guarderò a sacrifizj e a noje di molti e minuziosi calcoli perché le mie serie meteorologiche siano degne di presentarsi all’esame dei dotti. Profondamente penetrati dell’alta importanza di tutti i dati meteorologici, noi ci dedicheremo sempre con passione a questo travaglio dell’osservazione continua, comunque umile e nojoso".

Foto di Tiziano Mancini