"Il capoluogo Urbino non può avere la sede a Pesaro. Meglio Vallefoglia"

Giorgio Londei lancia la proposta della terra di mezzo. Ci vorranno altri due voti per adeguare lo Statuto. Sono previsti 32 consiglieri che potranno diventare assessori. Rosati: "Che almeno non votino sé stessi".

"Il capoluogo Urbino non può avere la sede a Pesaro. Meglio Vallefoglia"

"Il capoluogo Urbino non può avere la sede a Pesaro. Meglio Vallefoglia"

Serviranno altri due pareri favorevoli del Consiglio comunale per approvare le modifiche allo Statuto della città di Urbino, necessarie a recepire la qualifica di capoluogo di Provincia e i cambiamenti derivanti dal calo del numero di residenti sotto a 15mila. Questo, perché lunedì non si è raggiunta la quota minima di "sì": in prima battuta ne sarebbero serviti 12 sui 17 potenziali votanti, come stabilito dal Consiglio di Stato nel 2021, ma ci si è fermati a 11 su 14 presenti. Ora serviranno due approvazioni a maggioranza assoluta (9 su 17). Il primo voto sarà oggi e, in caso di parere positivo, il secondo sarà il 2 marzo. La questione si è bloccata sulla rimozione dell’incompatibilità tra la carica di consigliere e quello di assessore, conseguenza del calo di abitanti. Secondo Pd e Viva Urbino, si genererebbe un cortocircuito democratico, con "il controllato che diventa anche controllore" in una città che avrà 32 consiglieri: "A Urbino s’innescherà una dinamica unica in Italia e forse, per questo, c’è un vuoto legislativo – ha rilevato il capogruppo Mario Rosati –. Abrogare l’incompatibilità significa che tutti gli assessori potrebbero essere anche consiglieri. Il testo unico lo prevede, ma fu introdotto per facilitare le cose ai piccoli Comuni, mentre noi avremo 32 seggi. Possiamo almeno specificare che gli assessori non potranno votare le proprie delibere, se anche consiglieri?".

A Rosati ha risposto il segretario comunale, Michele Cancellieri: "Lo Statuto non può aggiungere o togliere qualcosa rispetto alle incompatibilità previste dalla legge. Se ne inserissimo una del genere faremmo un atto illegittimo, perché andremmo in contrasto con le norme nazionali, che sono la fonte primaria di diritto". In seguito, anche il sindaco ha ribadito come "lo Statuto vada adeguato alle normative esistenti, in vista della conversione in legge del decreto del 29 gennaio. Quel giorno faremo una festa grandissima, coinvolgendo tutti i cittadini, perché sarà un risultato epocale". A proposito di Provincia, il capogruppo di Urbino e il Montefeltro, Giorgio Londei – che ha votato "sì" alla modifica –, ha lanciato una proposta: "Il presidente Giuseppe Paolini ha detto che ci sono due città capoluogo, ma che la sede legale di rappresentanza è Pesaro. Contesto quest’affermazione. Perché deve essere Pesaro, se le città capoluogo sono due? Capisco che sia azzardato proporre Urbino in alternativa, ma un’altra cosa si può fare: perché la legale rappresentanza non può essere a Vallefoglia, a metà strada, o in un Comune che si trova tra Pesaro e Urbino? Non che sposti qualcosa, all’atto pratico, ma darebbe equilibrio".

Nicola Petricca