Il Comune premia don Marco per il presepe

Attestato di riconoscenza per l’impegno ultraventennale da lui dedicato a quello che ormai è diventato un simbolo della città .

Il Comune premia don Marco per il presepe

Il Comune premia don Marco per il presepe

Si è commosso don Marco Polverari per l’attestato di riconoscenza che il Comune, a nome di tutta la comunità, gli ha voluto attribuire per l’impegno ultraventennale da lui dedicato alla creazione, nelle cantine di palazzo Fabbri, del presepe di San Marco o meglio del museo dei "Diorami della storia della Salvezza".

Al suo fianco, ieri mattina nella sala della Concordia dove si è svolta la cerimonia, c’era il vescovo Andrea Andreozzi che ha parlato della capacità del "meraviglioso presepe di San Marco di sorprendere e avvolgere e di contribuire alla crescita della collettività e al suo senso profondo di spiritualità. Grazie don Marco a nome dei preti e della chiesa e grazie al Comune per ricordarci il valore dei nostri sacerdoti". Anche la presidente del consiglio comunale Carla Cecchetelli ha voluto ringraziare il sacerdote per "l’impegno e la dedizione" dedicata anno dopo anno alla costruzione del presepe. "A don Marco – ha scritto il sindaco Massimo Seri nella pergamena – sacerdote caparbio, generoso ed entusiasta, che in venti anni ha trasformato la piccola capanna di Betlemme in un luogo incantato della nostra città, meta di visitatori da tutta Italia. Un presepe ormai simbolo per coloro che ricercano fede, storia e tradizioni". "Guai a definirlo presepe – ha aggiunto il primo cittadino – c’è consapevolezza unanime nel considerarlo un capolavoro per la sua bellezza, la sua complessa esecuzione, frutto di maestria, sacrificio e passione. Possiamo considerarlo un’attrazione, un evento, un simbolo spirituale, un appuntamento irrinunciabile. Nel corso degli anni è diventato un luogo di contemplazione che, accompagnato da ammirazione e stupore, permette di arricchirci spiritualmente. Credo che in un mondo dove l’esteriorità, il possesso e la proliferazione materiale la fanno da padroni, nutrire la propria anima è un atto che dobbiamo a noi stessi e a chi ci sta vicino". Commosso e con la voce incrinata dall’emozione don Marco ha ripercorso la storia del presepe e ha voluto condividere il merito di quest’opera unica" (600 personaggi, 200 movimenti alcuni creati appositamente per San Marco, 50 scene realizzate plasticamente e 150 riproduzioni delle scene della Bibbia) con coloro che hanno contribuito alla sua realizzazione: in particolare il decoratore Maurizio Romagnoli, Mario Mantoni, quest’ultimo scomparso alcuni anni fa, e Marco Pigini per le statue e i movimenti che ha creato unicamente per il presepe di San Marco.

Anna Marchetti