"Il declino sociale e culturale va arrestato"

Terminato il periodo natalizio il nuovo anno è iniziato all’insegna delle riflessioni. Molti a Cagli ritengono che la città sia...

Terminato il periodo natalizio il nuovo anno è iniziato all’insegna delle riflessioni. Molti a Cagli ritengono che la città sia ormai in declino sociale e culturale, mentre un tempo era vivace e attiva. Non a caso in centro sono sempre meno i negozi, in certe ore il centro è semideserto. Nonostante gli sforzi con le iniziative dell’assessore e vicesindaco Benilde Marini, a calare è la partecipazione del pubblico. C’è anche un clima generale di apatia o anche rassegnazione? La segretaria del Pd, Sandrina Maggioli, dice la sua: "Ho dovuto comprare libri a Urbino, qui a vender qualche libro c’è rimasta una tabaccheria, l’unica libreria ha chiuso ormai da tempo e anche un cinema non c’è più. Pezzi di cultura che se ne vanno per renderci un po’ più ignoranti. La sanità qui non arriva, quella poca che c’era è sparita tra i numeri della Balduzzi, la Regione promette una struttura nuova ma a dire la verità ci occorrerebbe solo qualche dottore per ripristinare quel fondamentale diritto alla salute. A 40 chilometri da qui un infarto si cura e guarisce da noi si muore, è successo, l’ambulanza è arrivata tardi. Abbiamo solo strade che ci portano alla costa e tante difficoltà ancora rimaste fino a Urbino e anche verso Gubbio per attraversare l’Appennino ed arrivare in Umbria e Roma. Da decenni si auspica una pedemontana da Fabriano a Cagli. Toccherebbe campare cent’anni per aiutare i figli che emigrano. Basta precarietà, perché anche in queste nostre zone il lavoro deve tornare".

Mario Carnali