"Il futuro di quella ’Passeggiata’"

Remigio Bursi, l'architetto incaricato del progetto della passeggiata lungo il Canale Albani, auspica il completamento del secondo tratto per garantire una connessione sicura tra il corso e il porto. Le Ferrovie dello Stato stanno demolendo il casellino e sostituiranno il ponte ferroviario. Il progetto prevede anche un tunnel sotto il ponte e la strada di via Gentile da Fabriano. Bursi ritiene che questa riqualificazione sia un importante recupero turistico-culturale per la città.

Remigio Bursi è l’architetto fanese incaricato dall’Amministrazione comunale del progetto della passeggiata lungo il Canale Albani, di cui è stato completato il primo tratto quello che va dalla Darsena Borghese fino al ponte sulla ferrovia.

Architetto Bursi, sarebbe bello che la passeggiata si completasse con il secondo stralcio in modo tale che si possa arrivare a piedi dalla fine del corso fino al porto in totale sicurezza, evitando cioè i pericoli di via Nazario Sauro.

"Le Ferrovie dello Stato hanno già iniziato il loro intervento con la demolizione del casellino ed ora stiamo attendendo che procedano all’opera più impegnativa, vale a dire la sostituzione del ponte in ferro che attraversa il canale Albani".

Perché?

"Perché poi noi, in questo modo, potremo procedere con la realizzazione del secondo stralcio del progetto preliminare di riqualificazione del porto-canale che prevede appunto l’attraversamento sia del ponte ferroviario che di quello stradale di via Gentile da Fabriano".

Come?

"La parte di passeggiata già realizzata proseguirà, tra l’altro, con un tunnel, non completamento chiuso ma con aperture di luce, che passa sia sotto il nuovo ponte ferroviario e sia sotto via Gentile da Fabriano mediante un leggero abbassamento del piano di calpestio. Per poi arrivare fino al porto". Una bella impresa…

"Beh, direi che si tratta di un recupero importante di una parte della città che viene meglio valorizzata in termini turistico-culturali. Le procedure di restauro stanno subendo oggi un’evoluzione. A fronte di Soprintendenze che concedono contributi col contagocce, ovviamente parlo in termini generali, si assiste in modo inversamente proporzionale ad un sempre maggiore interesse della gente verso queste operazioni di riqualificazione. Per cui sono i soggetti privati o i Comuni o la Regione Marche come nel nostro caso a valutare positivamente l’idea e ad intervenire finanziariamente. Per esempio il nostro progetto di valorizzazione della Darsena Borghese, datato 2018, promosso dall’Associazione Marinai (Anmi) e sviluppato dal sottoscritto, ha fatto da apripista per quanto riguarda il confronto tra realtà e realtà virtuale quando si è trattato, in occasione dell’inaugurazione, di proiettare immagini e video sulla parete storica della Liscia. Una iniziativa che ha poi dato il via ad azioni analoghe".

Silvano Clappis