Il Manifesto di Ventotene vero spirito dell’Unione Europea

Domani alle ore 18 conferenza del prof Piero Graglia su Spinelli, Rossi e Colorni e sul Manifesto di Ventotene.

Il Manifesto di Ventotene vero spirito dell’Unione Europea

Il Manifesto di Ventotene vero spirito dell’Unione Europea

L’Unione Europea è oggi – come Napoleone ai suoi tempi – oggetto "d’immensa invidia, e di pietà profonda, d’inestinguibil odio e d’indomato amor". Il guaio è che pochi la conoscono, anche se recitano il mantra dei perfidi burocrati di Bruxelles, e a pochi mesi dalle elezioni per il Parlamento i partiti italiani non sono in grado di esporre un programma europeo. Anche per questo domani alle ore 18 nell’auditorium di palazzo Montani (piazza Antaldi, 2) il prof Piero Graglia converserà su “Il manifesto di Ventotene. Un’idea di Europa“, quarta conferenza del ciclo “L’Italia in Europa. Episodi di cultura comune europea“, ideato e curato da Chiara Agostinelli con la collaborazione di Lucia Ferrati; l’iniziativa è proposta dalla Società pesarese di studi storici, dal Liceo “Mamiani“, dal Liceo “Marconi“ e dall’Ipssar “Santa Marta“. Nel 1941 Ventotene era un luogo di confino, una prigione a cielo aperto dove il regime fascista relegava gli oppositori, inibendone l’azione politica; ma mentre gli eserciti dell’Asse sembravano vincere su tutti i fronti da isola di confino Ventotene si venne trasformando in "università del dissenso", un luogo di feconda riflessione in cui Altiero Spinelli, Ernesto Rossi e Eugenio Colorni seppero immaginare nell’abisso della guerra un’Europa che abbattesse le frontiere e federasse i popoli. Di quella visionaria intuizione d’Europa, di quanto di essa è stato realizzato, del molto che resta da fare, parla lo storico Piero Graglia, ordinario di Storia delle relazioni internazionale alla Statale di Milano.