Il Palas più annunciato del mondo. Dal 2014 sembrava cosa fatta

Sono passati 10 anni dalla prima profezia, ora che siamo alla vigilia del taglio del nastro ripercorriamo le tappe. Si è passati dal costo preventivato di 1,5 milioni, a quello di 3,2, poi a 3,9, a 4,5, a 6, 8 e ora a 10 milioni .

Il Palas più annunciato del mondo. Dal 2014 sembrava cosa fatta

Il Palas più annunciato del mondo. Dal 2014 sembrava cosa fatta

Era il 12 settembre 2014. Matteo Ricci è sindaco da 5 mesi. Vuole svecchiare la città, si trova sul tavolo molti progetti lasciati dal predecessore Luca Ceriscioli. Uno di questi è il recupero del vecchio palas con un mega piano da 20 milioni di euro. Ricci dice subito no e spiega in un’intervista al Carlino: "Io credo che sia meglio procedere con un palas da 2000 posti, ristrutturando il vecchio. Mi è parso di capire che le strutture portanti tetto compreso siano a posto. E allora, se dobbiamo intervenire sugli impianti e sulla modulazioni delle tribune, credo che possano bastare 1,5 milioni di euro". Quattro mesi dopo, cala l’asso: "Riporteremo al vecchio palas il Rof edizione 2016. Credo che ci sia la possibilità". Ad ottobre dello stesso anno, il Comune acquista il vecchio Palas da Aspes. La spiegazione è questa: "L’obiettivo è concludere la ristrutturazione per l’estate 2017, pronti per ospitare il Rof". Niente da fare. Ad agosto 2018, il sovrintendente del Rof Ernesto Palacio sale sul palco di piazza del Popolo e annuncia: "Il sindaco mi ha dato una bellissima notizia: il prossimo anno, nel 2019, avremo il PalaScavolini per festeggiare con voi il festival". Disse il sindaco in quel momento: "Lo stiamo riqualificando per 4,5 milioni di euro, siamo all’inizio dell’intervento, i lavori prenderanno intensità nei prossimi mesi".

L’ufficio tecnico rispedisce al mittente il progetto esecutivo delle ditte perché "non conforme a quello andato in gara". A quel punto, Belloni dice: "Non possiamo farcela per il Rof 2019. Slitta sicuramente al 2020". l’anno prossimo". Ma a maggio 2019, dopo aver fatto l’appalto assegnandolo a due ditte,,la Sea di Perugia e Gm costruzioni di Fano, la prima improvvisamene si ritira perché capisce che i soldi stanziati, circa 4 milioni di euro, sono meno della metà di quanto serve. Continua da sola la Gm costruzioni. Che batte subito cassa per le opere antisismiche in più. Ma il 14 giugno 2019, l’assessore Enzo Belloni rispondeva: "Quella cifra di 4 milioni è andata a gara, le ditte che hanno partecipato sapevano di cosa si parlava e se hanno partecipato evidentemente hanno ritenuto quella cifra congrua, non penso si siano fatte avanti per farci un dispetto". Intervistato dal Carlino il 21 giugno 2019, il rappresentante della ditta Gm costruzioni Daniele Rossi dice: "C’è stato un prima 2016 e un dopo. Col terremoto, il progetto è passato dai 3.2 milioni di euro a 3,9 milioni di euro". Il 5 ottobre 2019, Enzo Belloni annuncia: "Il Genio civile ha dato il via libera al progetto esecutivo. Si parte. L’opera costerà 3,9 milioni di euro". .

Il 14 ottobre 2019, Belloni mette il casco in testa, prende la mazza da muratore, e inizia a dare i primi colpi ai vecchi muri da abbattere: "Finalmente si parte. Nel 2021 potremmo essere pronti per accogliere il Rof". E’ arrivata la pandemia ma insieme al virus sono arrivati anche i rincari che hanno toccato quota 50 per cento in più, arrivando alla cifra di 10 milioni di euro (1 milione quello donato dalla famiglia Scavolini). Gli ultimi 3 milioni e 600mila euro sono stati impegnati per l’impiantistica con i lavori assegnati ad un trio di aziende pesaresi, la Zolfanelli, la Mario Gambini e la Impe di Urbania. Con loro si è arrivati a questi giorni.

Nell’aprile del 2023, il sindaco Ricci e l’assessore Pozzi si erano lanciati nella trappola della previsione dopo aver detto di non farne più sul palas (per scaramanzia):

"L’Auditorium Scavolini sarà pronto per tutti gli eventi del 2024". L’ultima profezia, dopo 10 anni, si è rivelata quella giusta. Ma ammettiamolo: anche quelle sbagliate, hanno avuto il loro fascino.

ro.da.