GIOVANNI VOLPONI
GIOVANNI VOLPONI
Cronaca

"Il problema della sanità non si risolve liberalizzando"

Giorgio Ubaldi (Pd): "La vera criticità è la mancanza di medici specializzati". Gianluca Carrabs (Avs): "Città e Ateneo sono in pericolo per l’isolamento".

Giorgio Ubaldi (Pd): "La vera criticità è la mancanza di medici specializzati". Gianluca Carrabs (Avs): "Città e Ateneo sono in pericolo per l’isolamento".

Giorgio Ubaldi (Pd): "La vera criticità è la mancanza di medici specializzati". Gianluca Carrabs (Avs): "Città e Ateneo sono in pericolo per l’isolamento".

Il futuro dell’ateneo, con il recente via libera della Regione alla facoltà di medicina dell’università telematica Link a Fano, preoccupa le forze politiche dell’opposizione urbinate. Il Partito Democratico locale, nella sintesi emersa dal tavolo di lavoro su università e diritto allo studio, fa un’analisi ampia della questione: "La decisione della Regione avviene nel quadro di una modifica delle modalità di accesso alle facoltà di medicina in Italia. A partire dal prossimo anno infatti non ci saranno test d’ingresso: gli studenti, per passare al secondo semestre, dovranno superare un certo numero di esami con un determinato punteggio, per entrare nella graduatoria che comunque è legata al numero chiuso. Ma i risultati che otterranno gli studenti nel semestre iniziale potranno essere influenzati anche da differenti standard formativi e valutativi degli atenei. Gli studenti delle università private (che pagano 20mila euro all’anno di tasse), saranno sicuramente facilitati. Nel caso specifico, la Link University è stata oggetto di scandali. Ma oltre a tutto ciò, la vera criticità del sistema formativo sanitario non è la mancanza di medici, ma di medici specializzati. Pertanto, al di là dei proclami propagandistici, i problemi della sanità italiana non si risolvono con la liberalizzazione degli accessi al primo semestre alle facoltà di medicina e l’apertura di nuovi corsi di laurea. Servono scelte politiche nazionali e regionali per rendere più attrattive le professioni sanitarie, sia mediche che infermieristiche (stipendi, condizioni lavorative, carriere)".

Conclude il Pd urbinate nel suo intervento: "Serve una lettura integrata delle problematiche del sistema la cui complessità non si risolve con scorciatoie propagandistiche a favore di pochi e a danno dei cittadini e della stessa qualità della formazione medica".

Gianluca Carrabs, consigliere comunale di Avs, lancia un allarme sul futuro di Urbino: "Città e ateneo sono in pericolo, da un lato l’isolamento politico devastante, dall’altro per la congiuntura molto negativa attuale: riduzione deli finanziamenti ordinari alle università statali, sostegno pubblico alle università telematiche, forte competitività dell’offerta formativa del sistema universitario on line, calo demografico. Negli ultimi 10 anni il numero di iscritti è aumentato di 17mila unità mentre nelle 11 Università telematiche è aumentato di più di 200mila e dall’anno scorso ai dipendenti pubblici iscritti alle “online“ lo Stato paga metà della retta. È assurdo che sia stata approvata l’istituzione del corso di laurea in scienze motorie ad Ancona, creando un danno enorme per la città ducale, e ancora più assurdo non spingere per avere la facoltà di Medicina ad Urbino. È necessario condividere sempre di più le strategie dell’università con l’amministrazione comunale e soprattutto con la politica. Di fatti è la politica che poi nelle sue varie articolazioni e a vari livelli decide, proprio come ha fatto per autorizzare l’istituzione della facoltà di medicina a Fano, Macerata e Ascoli Piceno".

Conclude Carrabs: "Dobbiamo attivarci e costituire un comitato di persone che mobiliti tutta la città, un comitato trasversale che raccolga ogni forza politica, dalla destra alla sinistra, ogni cittadino, ogni donna e uomo di buona volontà che abbia a cuore il futuro del territorio. Solo la mobilitazione può sollecitare la politica per promuovere presso l’Università e le istituzioni competenti la richiesta dell’Istituzione della Facoltà di Medicina ad Urbino, ma con una ramificazione policentrica su Fano Pesaro e Pergola, dove può fare da supporto la rete ospedaliera locale. Nulla è ancora perduto, ma non possiamo più perdere tempo".

gio. vol.