Il risiko delle scuole: "Accorpate l’Agrario con l’Alberghiero. Ma lasciate stare noi"

La preside del Benelli dice no alla fusione con il Bramante-Genga "In comune abbiamo solo il cortile. Mentre le altre due hanno molto".

Il risiko delle scuole: "Accorpate l’Agrario con l’Alberghiero. Ma lasciate stare noi"

Il risiko delle scuole: "Accorpate l’Agrario con l’Alberghiero. Ma lasciate stare noi"

"Invece di fondere in un unico polo tecnologico il Benelli con il Bramante Genga, due scuole con poco o niente in comune – osserva la preside Anna Maria Marinai – sarebbe più serio ragionare sulla nascita di un polo, a Pesaro, dell’agroalimentare: unendo l’Agrario Cecchi con l’alberghiero Santa Marta". La decana dei dirigenti scolastici, Marinai, dribbla il collega Riccardo Rossini, riportando la palla a centrocampo con uno scenario alternativo, ben più plausibile dell’accorpamento di Agrario Cecchi e Cpia, Centro provinciale per l’istruzione adulti. Quest’ultima opzione è tra le quattro che la Provincia vorrebbe approvare entro il 6 dicembre quando dovrà deliberare il dimensionamento, cioè la razionalizzazione della rete scolastica provinciale, tenendo conto della mannaia governativa che nelle Marche ha prescritto il taglio di 19 autonomie, di cui 4 nel territorio di Pesaro Urbino. Cosa significa? Obbligatoriamente quattro scuole dovranno condividere lo stesso preside e lo stesso direttore amministrativo. Potrebbe accadere a Fano con la riorganizzazione degli Istituti comprensivi; a Urbino con la ventilata fusione di Volponi e Pascoli; a Cagli con la nascita dell’Omnicomprensivo Celli-Tocci. Pesaro avrebbe giocato la carta Cecchi - Cpia, ma c’è molto scetticismo riguardo la fattibilità tecnica di questa opzione. Qualora fosse impraticabile dove intercettare il quarto accorpamento?

"L’ipotesi di fondere Benelli e Bramante Genga – osserva Marinai – è arrivata alle mie orecchie soltanto qualche giorno fa, dopo mesi che si vocifera di dimensionamento. Ebbene dissento da questa direzione per due ragioni".

Quali? "La prima riguarda la forma. L’ipotesi di fondere Benelli con Bramante Genga è passata sopra la testa delle scuole. Scelte di questo genere vanno condivise, prima con gli organi collegiali e sviluppate con i tempi giusti. E poi la seconda ragione è di sostanza: risiede nelle caratteristiche delle due scuole che si vorrebbero fondere. In comune hanno soltanto il cortile del Campus scolastico dove risiedono. Il Benelli, scuola da quest’anno in fascia A, per complessità, al pari dei licei Mamiani e Marconi, ha 900 studenti con percorsi di studio incardinati nei settori dell’artigianato e dell’industria. Radicati nel boom degli anni ’60 abbiamo gli indirizzi di meccanica, elettronica, chimica, elettrico, produzioni chimico biologiche (farmaceutica; cosmesi); odontotecnica e ottica. Il Bramante Genga, è una scuola altrettanto importante, con percorsi di studi totalmente diversi orientati sul tecnico economico e il tecnologico. Nemmeno il fatto che abbiano la qualifica professionale triennale di operatore del legno basta come punto di contatto. Quali laboratori potremmo mettere in sinergia? Gli organici sono diversi".

A fronte del Polo Cecchi-Santa Marta la musica cambia?. "Assolutamente sì – conferma Marinai –: basti dire che sono entrambi nella filiera dell’agroalimentare con il Cecchi che si occupa di materie prime e il Santa Marta che è specializzato nella trasformazione di queste. L’agriturismo, per esempio, potrebbe essere uno dei tanti ambiti di congiunzione. Ecco, ritengo che i Poli siano un’avanguardia molto positiva per la didattica e la formazione, ma sono efficaci se costruiti su un progetto serio di rete e sinergie. Ripeto: non è possibile accorpare Benelli e Bramante Genga solo perché hanno sedi, raggiungibili a piedi. Inoltre il dimensionamento tocca le scuole con meno di 900 iscritti: non è il caso del Benelli, forse lo è di altri Istituti".

Solidea Vitali Rosati