In provincia ben 4mila interinali: "Anche contratti di mezza giornata"

Lavoro interinale in crescita: precarietà per 4.000 lavoratori nella provincia. Contratti a termine, crisi aziendali e mancanza di specializzazione creano difficoltà per giovani, stranieri e donne.

In provincia ben 4mila interinali: "Anche contratti di mezza giornata"

In provincia ben 4mila interinali: "Anche contratti di mezza giornata"

Si chiamano lavoratori interinali o con contratto in somministrazione. Nella nostra provincia sono circa 4.000 persone. "Purtroppo si tratta di un dato in crescita – dice Andrea Orazi, segretario provinciale Nidil, Federazione delle nuove identità di lavoro – che riguardano non solo l’industria ma anche il commercio e i servizi. Non solo, in alcuni casi riguardano anche lavoratori della pubblica amministrazione". Le fasce più coinvolte sono i giovani, gli stranieri ed anche le donne, "ma ormai da qualche anno – dice Orazi – abbiamo tantissime persone anche con grande esperienza che provengono da alcune chiusure aziendali, come la Pica o la Berloni. Lavoratori che non sono più tanto giovani, ma che faticano a rientrare nel mondo del lavoro. Con il lavoro interinale, questi lavoratori vengono assunti dalle agenzie e vengono poi inseriti nelle aziende al fianco degli impiegati e operai assunti in maniera diretta. Accade però che le imprese possano attraversare delle crisi e purtroppo i primi lavoratori ad essere mandati via sono proprio gli interinali, che spesso hanno contratti a tempo determinato. A quel punto, queste persone tornano a disposizione delle agenzie, che per un periodo da sei mesi ad un anno, possono offrirgli corsi di formazione (con uno stipendio di circa 1000 euro al mese). Ma se al termine di questo percorso non riescono ad essere di nuovo occupati, queste persone perdono definitivamente l’occupazione".

Orazi aggiunge: "Come è possibile per questi lavoratori poter prendere casa in affitto, accendere un mutuo, avere dei figli? – dice –. Nei nostri uffici abbiamo centinaia di casi all’anno di persone che hanno contratti di lavoro precari e chiedono il nostro aiuto. Ho visto anche alcuni casi in cui i contratti venivano rinnovati alla stessa persona di settimana in settimana, in altre realtà anche di mezza giornata".

Cambiare tanti lavori infine non dà nemmeno la possibilità ai giovani di crearsi una professionalità. "Se un mese fai il carteggiatore, poi il mese successivo monti i mobili, e poi cambi di nuovo occupazione – conclude il segretario provinciale Nidil – non potrai mai creare quella che è una esperienza professionale ed una specializzazione da poter poi spendere in futuro. E in un mondo dove l’automatizzazione e la tecnologia stanno facendo grandi passi avanti, non avere una specializzazione è un ulteriore problema".

ali.mu.