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Ingoia le pasticche: "Mi uccido". Salvata in extremis dai carabinieri
Una donna che chiede aiuto, devastata dai suoi incubi e dalle sue depressioni. Alla centrale operativa dei carabinieri arriva una chiamata, dall’altra parte cè una voce flebile femminile che dice, senza equivoci: "Mi voglio buttare sotto il treno… ho già preso le pasticche".
Il fatto avviene domenica scorsa. E’ un pomeriggio come tanti altri per i carabinieri in servizio nella Centrale Operativa di Pesaro. E’ lì dove lavorano, in sinergia con i colleghi che sono di pattuglia per strada, i militari sempre pronti a gestire le emergenze in città e nella provincia.
Immediata l’azione di soccorso. I carabinieri, verificano che effettivamente la telefonata giunge da un’abitazione vicina ai binari della ferrovia; un operatore della Centrale avvisa i colleghi sul territorio e i medici del 118 inviandoli a casa della donna, l’altro è subito in grado di entrare in empatia con lei.
Passano alcuni minuti che sembrano un’eternità. E’ il tempo in cui il carabiniere ascolta la donna e la aiuta a liberarsi di affanni e ansie, finché i colleghi del Radiomobile arrivano nella casa da cui era partita la chiamata e trovano la donna distesa sul letto con al fianco interi blister svuotati di psicofarmaci. Viene allertata immediatamente l’ambulanza, che porta la donna in ospedale.
E purtroppo non si tratta di un caso episodico. Solo negli ultimi mesi – dicono i rapporti dei carabinieri di Pesaro – più volte i militari sono intervenuti a sostegno degli “ultimi”, dei fragili, dei disperati. Alcune settimane fa il soccorso di una giovane che si era cosparsa di benzina e minacciava di darsi fuoco, pochi giorni prima il soccorso di un uomo che aveva avuto un infarto alla guida e, poco prima ancora, interventi del tutto simili a quello raccontato che avevano consentito di rintracciare una donna in macchina sul San Bartolo, che aveva assunto farmaci tentando il suicidio, e una donna che aveva avvisato che si sarebbe lanciata in mare con la propria autovettura.
Alcuni esempi di un’attività dell’Arma che lascia il segno: non solo interventi per la sicurezza, e per arginare il crimine, ma anche per dare una luce di speranza nei momenti in cui è il buio che sembra prevalere.
ale. maz.