La Capitale della Cultura e l’eredità marinara

Il quartiere Porto di Pesaro ha una storia e una cultura legate al mare e alla pesca. Non si sa se ci saranno eventi per celebrare questa tradizione quest'anno. La città è considerata "sul mare" più che "di mare".

Gentile lettore, è un rilievo che ha senso, peraltro, non conoscendole ancora a fondo, non sono in grado di affermare se fra le manifestazioni in programma per quest’anno ce ne sia qualcuna legata particolarmente a mettere in luce la tradizione marinara. Il legame affettivo e culturale col mare, in modo specifico con il porto e con l’attività della piccola pesca, ha contraddistinto il quartiere Porto grossolanamente delimitabile al di là della strada nazionale dal ponte sul Foglia, giù fino a viale Fiume. La distinzione con i "cittadini dentro le mura" era consistente ed era permeata da un senso di estraneità tanto che quando tornarono a Pesaro i resti mortali dell’esploratore Antonio Cecchi (cui oggi è intitolata l’allora via Doria), i portolotti cercarono di respingere quelli del centro storico al grido di "Cecchi l’è el nòstre!". Così come la Festa del Porto della prima domenica di luglio per molto tempo venne considerata più una manifestazione del quartiere che dell’intera città. Questo per dire che effettivamente il quartiere Porto una sua storia specifica, espressione di una sua cultura autonoma l’ha certamente avuta. E tuttavia è stato detto con autorità che noi, più che una città "di mare" siamo una città "sul mare". Non resta che vedere come ce la caveremo.