GIOVANNI VOLPONI
Cronaca

La casa dell’Utopia è Ca’ Romanino. Qui il filosofo incontrò l’architetto

A pochi chilometri da Urbino è visitabile la dimora progettata da Giancarlo De Carlo per Livio Sichirollo

La casa dell’Utopia è Ca’ Romanino. Qui il filosofo incontrò l’architetto

La casa dell’Utopia è Ca’ Romanino. Qui il filosofo incontrò l’architetto

Una casa che raccontava un’utopia; oggi una fondazione che racconta la storia dell’architettura italiana del Novecento. Ca’ Romanino si trova a pochi chilometri dal centro di Urbino dal 1968, quando fu costruita su progetto dell’architetto Giancarlo De Carlo, su commissione privata di un docente universitario, il filosofo Livio Sichirollo (1928 - 2002), che fu anche assessore a Urbino, che voleva farne la sua dimora. Scavata all’interno della collina, le piante secolari diventano parte integrante della costruzione.

Un luogo dove condividere i pensieri, le idee, i progetti, le utopie di quegli anni particolari, epoca di grandi sogni di rinnovamento. De Carlo era stato chiamato a Urbino molti anni prima per vari progetti, molti dei quali sono entrati sui manuali di architettura. Il docente Livio Sichirollo gli chiede di trasformare radicalmente una vecchia casa contadina. Di essa rimane solo la cantina, profonda cavità testimone della presenza di chi, da tempo immemorabile, ha abitato il luogo. Su di essa, si appoggia la nuova struttura.

Per entrare, si passa tra muri di calcestruzzo e alcuni alberi: si vede poco del paesaggio. Ma è proprio una volta dentro che il paesaggio domina. Attraverso grandi vetrate nel soggiorno si ha come l’impressione che le colline urbinati entrino in casa. L’intricata articolazione degli spazi, le ampie finestre delle stanze, i lucernari sui letti, il camminamento che permette di raggiungere, dal piano alto, l’ampio prato di gramigna costruito con i detriti della casa contadina, tutto sembra una sfida alla natura, da cui Ca’ Romanino esce vincente. E infatti si rischia di perdere l’orientamento: tra piani sfalsati, scale nascoste e piani raddoppiati, salite e discese, fenditure nei muri. Il paesaggio si offre ovunque si decida di stare. Il fulcro della casa, l’elemento inconfondibile e peculiare dell’edificio, è un cilindro rosso enorme che contiene il camino e che dona colore e calore in una fusione tra focolare e nucleo caldo del pianeta-casa.

Esso attraversa il soggiorno a doppia altezza e congiunge la “piazza“ degli incontri alla parte alta dedicata alle cene e alla rotonda dello studio. Disse De Carlo: "Per un architetto il problema di progettare gli involucri dei suoi spazi è a breve termine, ma invece è a lungo termine il problema di realizzare la trasformazione degli spazi in luoghi".

E nel 2013 in questo “luogo“ è nata la Fondazione Ca’ Romanino, un laboratorio di idee e di studi, pensata per ospitare in questo suo involucro privilegiato persone e progetti che valorizzino la casa e favoriscano la conoscenza dell’opera di Giancarlo De Carlo a Urbino. Per la Fondazione Ca’ Romanino, la bella architettura dialogante col paesaggio ricevuta in proprietà dalla fondatrice, consorte di Sichirollo, non solo vi è lo scopo di raccogliere le risorse necessarie alla sua sopravvivenza, ma di progettare significative iniziative culturali e fare della casa e del luogo un centro di incontri e di convegni, un punto di riferimento per gli studiosi dell’architettura del Novecento.

"Per favorirne la conoscenza – spiegano dalla Fondazione – offriamo da alcuni anni la possibilità di trascorrere nella casa un soggiorno di almeno 24 ore, in cambio di una donazione. Si vive una dimora unica, che conserva intatto lo spirito del suo tempo: si può osservare il Montefeltro dalla terrazza, entrare in contatto col genius loci seduti sul grande prato davanti all’antica cantina, ascoltare vinili davanti al grande camino".

Sì, perché a Ca’ Romanino ci sono ben 124 dischi (tra 33 e 45 giri), espressione perfetta e preziosa dello spirito di chi ha voluto la casa e dei tempi in cui è stata concepita. Musica classica, jazz, rock, poesie lette da attori, canti di rivolta, colonne sonore. Una scoperta nella scoperta, che presto verrà anche catalogata e digitalizzata assieme a tutti i libri, gli arredi, il materiale decarliano presenti nella casa, grazie a un bando del Ministero vinto qualche mese fa.

Sul sito internet fondazionecaromanino.it si trovano tutte le informazioni per vedere, vivere e scoprire questo luogo unico.