La coalizione di Scaramucci è pronta e servita

Ieri presentazione del candidato del centrosinistra. Ad ascoltarlo quasi 350 persone. "Abbiamo chance importanti per vincere"

La coalizione di Scaramucci è pronta e servita

La coalizione di Scaramucci è pronta e servita

Federico Scaramucci ha presentato la propria candidatura a sindaco di Urbino. È il primo a uscire allo scoperto per le amministrative di giugno, lo ha fatto davanti a un pubblico di oltre 350 persone. Quarantatré anni, urbinate, imprenditore nel settore turistico e da sempre vicino all’ambiente della politica: già dieci anni fa corse alle primarie del Pd. Oggi è espressione della coalizione “La città che verrà“ composta dai dem ducali, Movimento Cinque Stelle, Europa Verde, Sinistra per Urbino; Ex Art1, Sinistra italiana, Partito socialista italiano, Italia Viva (che però ha smentito l’adesione come si legge nell’articolo sotto), +Europa e Urbino bene comune. Il gruppo è molto grande, le differenze sono palesi.

Le avete accantonate?

"Il centrosinistra, dopo tanti anni di divisioni, si è riunito attorno a un progetto innovativo per la città. L’obiettivo è riportare gli abitanti, ridare splendore e creare maggiori opportunità di lavoro, pensare ai giovani. È stato messo da parte l’interesse di ognuno per fare quello di Urbino. Lo vedo come un valore aggiunto avere una coalizione ampia che nasce da un progetto condiviso, che permette di essere diffusi con le idee e le connotazioni nella città. Unisce la politica e il civismo e avrà chance importanti per vincere".

Da mesi aspettavamo il nome, mancava, nonostante il progetto di coalizione fosse stato presentato. Qual è la sua visione?

"Quando mi è stato chiesto dalla coalizione di mettermi a disposizione per un progetto ampio e condiviso non me la sono sentita di dire no. È il momento di rimboccarsi le maniche, di mettersi tutti assieme a lavorare per il futuro della città. Per me questi anni di lavoro di impresa nel turismo hanno consolidato la consapevolezza che ci possono essere opportunità che si riflettono su Urbino e il territorio. A livello politico ho continuato a impegnarmi sul campo, così come a livello civico".

Ci sono tante questioni aperte: turismo, scuole, abitanti, giovani e studenti e altre vicine a Urbino: Riceci, ad esempio.

"Se diciamo che è la città del biologico, del patrimonio artistico e culturale unico questa è la strada. Per Lonely Planet, nel 2020, le Marche sono state la seconda regione più interessante da visitare al mondo e Urbino è stata trainante, non possiamo avere un discarica a pochi passi. Sono scelte incompatibili. Bisogna decidere cosa si vuole fare da grandi, quindi valorizzare a livello internazionale il nostro patrimonio naturale e artistico".

Qual è la carta vincente di Scaramucci e della coalizione?

"Energia, entusiasmo e coinvolgimento. Stiamo costruendo un progetto che duri nel tempo, a lungo termine. Anche quando non ci saremo noi. Guardiamo da qui a 20 anni, non al terzo mandato".

Non si sa ancora chi e quanti saranno gli avversari.

"Non siamo contro nessuno. Siamo per la città e vogliamo portare avanti idee e progetti per il futuro di Urbino".

Oltre agli interventi dei rappresentanti delle coalizioni (Giorgio Ubaldi, Giacomo Cerboni Bajardi, Gianluca Carrabs, Francesco Veterani; Vitaliano Angelini, Mauro Covizzi, Sergio Feligiotti, Giovanni Alvarez e Vincenzo Pompilio), sono intervenuti Simona Renga, Oriano Giovanelli e Matteo Ricci in video. Presenti tra il pubblico Alessia Morani, i consiglieri regionali Marta Ruggeri e Andrea Biancani e la presidente dell’assemblea Pd Marche Silvia Venerucci e Monica Scaramucci, presidente Pd Pesaro Urbino.

Francesco Pierucci