La Costituzione, un’eterna ragazza. Seminario tra docenti e studenti

Verranno presentati i libri di Massimo Luciani, . Geminello Preterossi. e Andrea Guazzarotti.

La Costituzione, un’eterna ragazza. Seminario tra docenti e studenti

La Costituzione, un’eterna ragazza. Seminario tra docenti e studenti

Il professor Antonio Cantaro, docente di diritto costituzionale all’Università di Urbino, presenta una giornata di studio sulla Costituzione: "Come l’araba fenice. Che vi sia, ciascun lo dice, dove sia, nessun lo sa. Questa è la percezione prevalente che i nostri giovani studenti hanno del diritto ma anche della Costituzione. Non è colpa loro, è colpa nostra, della nostra pigrizia. È questo l’urticante tema che attraversa il seminario di presentazione di tre recentissimi libri che si terrà la mattina del 28 febbraio all’Università di Urbino (inizio ore 8,45 nell’aula I della Facoltà di Scienze Politiche, Piazza Gherardi 4). Autori eccellenti: Massimo Luciani, accademico dei Lincei, a lungo presidente dell’Associazione italiana dei Costituzionalisti e autore di Ogni cosa al suo posto. Restaurare l’ordine costituzionale dei poteri (Giuffrè 2023). Geminello Preterossi, filosofo e direttore dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici e autore di Sovranità e non sovranismo (Laterza 2023). Andrea Guazzarotti, a lungo assistente alla Corte costituzionale e autore di Neoliberalismo e difesa dello Stato di diritto in Europa. Riflessione critica sulla costituzione materiale della UE (Franco Angeli, 2023). Il seminario è volutamente anche l’occasione in cui verrà presentata e inaugurata la Scuola di formazione Vivere la Costituzione promossa dal web magazine di cultura civica e politica fuoricollana.it. La sfida è di quelle temerarie. Parlare senza retorica dello Stato della Costituzione del 1948: la Repubblica democratica fondata sul lavoro, sull’emancipazione dei governati. Parlare, senza infingimenti, dello Stato della Costituzione oggi: cosa resta del programma dei padri fondatori, cosa fare per farlo rivivere. Sfida, ripeto, temeraria; ma, come dice il poeta, dove cresce il pericolo cresce anche la speranza. La speranza che la Carta del 1948 torni ad essere la "Carta degli italiani" (e, ancor prima delle italiane, come ci ha raccontato il fulminante finale del film di Paola Cortellesi), il faro e il programma fondamentale della vita della polis, della promessa di riscatto economico, sociale e politico in essa contenuta. Un’autentica, viva e vitale Carta dei diritti e dei doveri di solidarietà dei cittadini. Altrimenti, hanno ragione, i nostri studenti: è solo una Costituzione di carta, è solo noia! E invece no, è la nostra scommessa. C’è ancora domani".