La disabilità al centro. La ministra arriva in città. Famiglie e terzo settore chiedono soluzioni

Locatelli affronta le tante difficoltà collegate a invalidità, formazione e altro

La disabilità al centro. La ministra arriva in città. Famiglie e terzo settore  chiedono soluzioni

La disabilità al centro. La ministra arriva in città. Famiglie e terzo settore chiedono soluzioni

La ministra alla disabilità, Alessandra Locatelli (Lega), ieri a Pesaro e Fano, per incontrare associazioni del terzo settore e i candidati a sindaco Marco Lanzi e Luca Serfilippi, ha colpito nel segno. Lo dimostra l’ampia partecipazione degli addetti ai lavori all’incontro. " A Pesaro – spiega Dario Andreolli (Lega), organizzatore dell’incontro – Ceis, Uici, Ens, Auser; T41 B; Labirinto; i diabetici; Baskin; Aias e altre 15. A Fano sono state presenti Acli, Cante di Montevecchio, Contatto cooperativa, Nuovi orizzonti, Agfi e altre dieci".

"Il “suo“ decreto “sul progetto di vita“ è una buona cosa – osserva Maria Mencarini, presidente Unione italiana ciechi e ipovedenti (Uici),–: bisognerà vedere ora le declinazioni". La ministra s’è già distinta sui media nazionali perché con la riforma cancellerà da tutti gli atti della pubblica amministrazione la parola “handicappato“, per sostituirla con l’espressione più giusta di “persona con disabilità“. "E’ una che ascolta, viene da questo mondo - continua Mencarini - perché era insegnante di sostegno. Conosce i temi, sa come muoversi. Ha veramente uno sguardo sui bisogni". E così è stato: l’incontro con il terzo settore è iniziato con le domande dei presenti a cui la ministra ha risposto. A Mencarini la ministra ha confermato quanto la formazione negli uffici pubblici territoriali e nelle scuole sia una priorità e nel 2024 ci saranno per questo capitolo 20milioni di euro.

Michele Gianni della Cooperativa T41 B ha chiesto soluzioni per una situazione “surreale“: "Chi ha una invalidità inferiore al 100% e percepisce una pensione può metterla a rischio se lavorando, percepisce un reddito che supera i 5mila euro. Abbiamo una persona che da noi è costretto a lavorare tre giorni alla settimana, tre ore al giorno, nonostante la nostra disponibilità sia quella di aumentare l’impegno a cinque giorni. Non è possibile perché l’aumento di reddito gli farebbe perdere la pensione".

Locatelli ha risposto: "Ci stiamo lavorando. Sono temi complessi che riguardano il bilancio e il coinvolgimento forte del Ministero dell’economia e finanza visti i calcoli da fare per capire poi la necessaria copertura". Gabriela Guerra di Labirinto ha esposto due problemi. "Per primo porto l’esempio della piccola con disabilità, Lucia, che da quando da Pesaro è andata ad abitare a Tavullia, s’è vista dimezzare le ore di educatore di sostegno in classe, poiché è un servizio comunale, che risente della capacità di spesa diversa per ogni ente locale. Morale: non crediamo sia giusto che, a seconda di dove un bambino con disabilità viva, possa accedere a diverse opportunità di crescita". Il secondo problema interessa gli educatori professionali: "La norma prevede che se il bambino è assente per malattia da scuola, l’educatore a cui il bimbo è affidato non lavori fino al rientro. Così l’educatore non percepisce stipendio. Non è civile: Pesaro e Urbino hanno accolto la nostra istanza e riconoscono fino a dieci giorni di assenza prima di sospendere la retribuzione, ma è necessaria una vera riforma nazionale". La ministra Locatelli ha dato ragione a Guerra: "Su questo è aperto un confronto con il ministro Valditara e, a riguardo, in Parlamento c’è una proposta di legge del senatore Marti". Locatelli ha pranzato dai ragazzi di Utopia al Parco Miralfiore. "La ministra è stata conquistata dal progetto – conferma Andrea Boccanera, tra i fondatori di Utopia –. Tornerà a trovarci". A Fano, prima tappa della visita, Locatelli ha apprezzato la volontà testimoniata dal candidato a sindaco Luca Serfilippi di "individuare la figura del Disability Manager a cui è affidato il compito di coordinare le varie realtà del territorio che si occupano di disabilità. Vogliamo – ha detto Serfilippi – abbattere le barriere architettoniche per una piena vivibilità e inclusione cittadina".

Solidea Vitali Rosati