La Gulliver e la denuncia per i rifiuti Processo finito, nessun risarcimento "Esco da un incubo, si riparte"

Il presidente Andrea Boccanera era sotto processo per aver organizzato la "Giornata del dono". Una ditta di raccolta abiti usati lo aveva querelato per i "mancati guadagni" dovuti alla manifestazione.

La Gulliver e la denuncia per i rifiuti  Processo finito, nessun risarcimento  "Esco da un incubo, si riparte"

La Gulliver e la denuncia per i rifiuti Processo finito, nessun risarcimento "Esco da un incubo, si riparte"

Processo finito ieri per la ’Gulliver’ e soprattutto per il suo presidente Andrea Boccanera. Il giudice ha ritenuto che avessero meritevolezza per uscire di scena con una semplice oblazione di alcune migliaia di euro senza altro da scontare o pagare per la vicenda della "Giornata del dono". Boccanera era accusato di aver fatto beneficenza senza autorizzazione. Aver raccolto le offerte della gente, in particolare vestiti usati, andando su chiamata a prenderli anche a casa, doveva comportare un lasciapassare regionale per la ’Gulliver’. Così il presidente dell’associazione benefica Andrea Boccanera, che pensava di fare del bene, era finito sotto processo per "un’illegale gestione dei rifiuti" su querela della ditta Nicoletti, autorizzata a recuperare gli abiti usati che la gente deposita nei box gialli a lato delle strade. Questa si era rivolta alla procura della Repubblica denunciando la Gulliver per il mancato guadagno visto che i volontari avevano raccolto anche vestiti usati che altrimenti sarebbero finiti nei cassonetti appositi della Nicoletti. La ditta si era costituita parte civile e aveva chiesto 15mila euro di risarcimento danni. La difesa (avvocati Andrea Casula e Andrea Monsagrati) aveva già chiesto l’assoluzione nella precedente udienza ma prima ancora aveva sollecitato di poter accedere per il presidente della Gulliver al rito alternativo dell’oblazione che di fatto chiude il processo senza dover attendere le varie fasi e la sentenza. Una richiesta che il giudice Piersantelli ha accolto per la "meritevolezza" della persona coinvolta. In questo modo, la parte civile non ha diritto ad avere alcun risarcimento.

"Sono felicissimo, è finito un incubo – ha detto ieri Boccanera – perché è inconcepibile che si possa finire a processo rischiando la condanna per aver fatto del bene alle persone che in quel momento, era il maggio 2020, in piena pandemia, temevano ogni cosa ed avevano bisogno di aiuto. Finalmente possiamo ricominciare a guardare al futuro senza timore".

L’inchiesta ha portato alla cancellazione di tutte le altre iniziative che potevano esserci come la "Giornata del dono" per evitare che arrivasse all’associazione un’altra denuncia.

I difensori Andrea Casula e Andrea Monsagrati spiegano: "Non c’era il reato per il semplice fatto che la gente offriva e non gettava via le cose e gli oggetti raccolti. Dunque, è qualcosa di molto diverso dal raccogliere rifiuti. La richiesta di oblazione ora ottenuta chiude definitivamente questa spiacevole pagina"

ro.da.