ROBERTO DAMIANI
Cronaca

La macchina disattivata riparte. Giovane operaio stritolato. Simone lascia due bambini

Travolto da un rullo nel Pesarese. Gli mancavano 12 minuti per finire il turno e tornare a casa. Convocati i costruttori dell’apparecchio. I sindacati si mobilitano: "Ormai è una guerra". .

La macchina disattivata riparte. Giovane operaio stritolato. Simone lascia due bambini

La macchina disattivata riparte. Giovane operaio stritolato. Simone lascia due bambini

Era un operaio della Fab mobili di Gallo di Petriano, turno 14-22. Si chiamava Simone Mezzolani, 33 anni, sposato, di Vallefoglia, due figli piccoli e tanti sogni ancora da mettere in fila. A casa, lo aspettavano per cenare. Non c’è mai arrivato. E’ morto schiacciato da un rullo trasportatore alle 21.48 dell’altra sera, esattamente 12 minuti prima di togliersi la tuta, lavarsi le mani e salire in auto per tornare dalla sua famiglia. In un attimo è finito tutto. Simone stava pulendo la macchina utensile, dopo averla disattivata. Aveva aperto il cancello di sicurezza e questo fa scattare grazie ad un relè il blocco del rullo trasportatore. Non è andata così.

Simone ha proceduto alla manutenzione giornaliera del fine turno ma improvvisamente, stando alla ricostruzione fatta dai tecnici ed ispettori del lavoro di Ast, la macchina ha ripreso a funzionare. Simone si è accorto di essere in trappola, ha provato a bloccare il rullo con la mano ma l’urto violento gli ha spezzato il polso per poi ucciderlo schiacciandolo contro il perno in acciaio del fine corsa. Dall’accertamento effettuato ieri sul corpo, il 33enne è morto sul colpo per lo schiacciamento della cassa toracica. I suoi colleghi che hanno visto la tragedia in diretta sono accorsi trovando il cancelletto aperto ma la macchina in funzione. E’ stata spenta a mano. Quando hanno preso in braccio Simone, lui era già morto. E arrivata sul posto l’ambulanza del 118 ma anche i medici non hanno potuto fare altro che confermare il decesso.

La tragedia ha travolto tutti, perché Simone era molto amato. Conosceva il suo lavoro molto bene, era stato assunto da cinque anni e sapeva perfettamente i pericoli potenziali delle macchine utensili che utilizzava. Eppure non è bastato. Un mistero che i tecnici dell’Ast cercheranno di risolvere. E un modo è stato quello di convocare per oggi i costruttori del rullo trasportatore, azienda di Verona. Saranno stamane alla Fab per ricostruire cosa può aver rimesso in funzione il meccanismo. La fabbrica ieri è stata chiusa. C’era solo un addetto al muletto in lontananza. Anche i camion si muovevano piano nei capannoni più lontani. I sindacati che hanno incontrato i vertici della Fab, la famiglia Sperandio. Per oggi, è previsto un presidio dalle 11 alle 12 a Gallo di Petriano, in centro, perché davanti alla fabbrica è terreno privato della ditta e non poteva essere occupato. Una delegazione andrà più tardi a deporre un mazzo di fiori davanti alla fabbrica. Dice Roberto Rossini della Cgil: "Faremo tre assemblee con i lavoratori per chiedere maggiore sicurezza, ma sollecitiamo la prefettura a convocare tutte le parti per pretendere che da parte degli industriali ci sia sensibilità maggiore in tema di sicurezza sul lavoro". Cinzia Massetti sempre della Cgil: "Le morti sul lavoro sono ormai un bollettino da guerra civile. È sempre colpa di qualcosa ma le aziende devono collaborare con i rappresentanti dei lavoratori. La Fab è una realtà industriale da 430 lavoratori dove però da anni non si riesce a costituire la rsu interna".