"La rocca è in stato di abbandono". Il dubbio sulla fine di un reperto

La rocca malatestiana di Fossombrone, rafforzata da Federico da Montefeltro, è in stato di abbandono nonostante il recente anniversario della nascita del duca. La struttura è ricoperta di vegetazione dannosa e il cortile è invaso da ginestre e rovi. Una vasca battesimale storica è stata coperta e ora non si trova più. L'amministrazione non ha combattuto l'incuria.

"La rocca è in stato di abbandono". Il dubbio sulla fine di un reperto

"La rocca è in stato di abbandono". Il dubbio sulla fine di un reperto

La rocca malatestiana che Federico da Montefeltro rafforzò col caput carenato disegnato da Francesco di Giorgio Martini è in stato di abbandono, e proprio quando sono appena passati gli eventi per il seicentesimo dalla nascita del duca. Lo dice Rifondazione comunista, notando come l’anniversario sarebbe stato una buona occasione per delle visite guidate alla rocca di Fossombrone, ma invano.

Scrive RC: "Ecco il sintesi la situazione. All’inizio della salita per giungere al cortile della rocca si trova la parte scoperta di un breve tratto dell’antico sotterraneo di fuga medievale, anch’esso tutto ricoperto di vegetazione, con rete e aste abbattute e di conseguenza non utilizzabile né a fini di studio né turistici. La torre nord-est, l’unica con una stanza affittata alla ex-gestrice del ristorante, è in buona parte ricoperta di vegetazione, tra cui l’edera, estremamente dannosa per la solidità delle murature. Era stata ripulita diversi anni fa. Stesso discorso purtroppo anche per l’altra torre, quella nord-ovest. Il cortile che circonda il maschio è ricoperto di ginestre, di rovi, di vitalbe e di vegetazione varia che aspetta da tempo di essere tagliata. La stessa cosa dicasi per il lato occidentale del maschio".

E infine: "Nel 2008 durante gli scavi diretti da Anna Lia Ermeti fu trovata una vasca rettangolare alla quale si accedeva scendendo alcuni gradini. Era in cocciopesto, col pavimento in lastre di calcare e la ferita ben evidente del colpo di benna dei cavatori, ai quali nel 1997 fu improvvidamente permessa l’asportazione di una forte quantità di pietrame e antiche macerie. Si trattava di una vasca battesimale per immersione, testimonianza storica della diffusione del cristianesimo. Per proteggerla venne coperta da una tettoia, che doveva però essere tenuta sotto controllo. Oggi non si individua più niente, forse la tettoia è crollata, tutto è coperto da ginestre e rovi, in pieno abbandono, espressione di una incuria che l’amministrazione non ha voluto combattere. Non c’è da stupirsi: per i propri contrasti interni, la maggioranza-ammucchiata non ha nominato un assessore alla cultura, quello ai lavori pubblici ancora conta i 57 ippocastani abbattuti".

a. bia.