La Sogesta diventa il Campus dell’ingegno. Aperti i primi 5mila metri quadrati di laboratori

Ne rimangono da finire altri 7mila per un investimento complessivo di 20 milioni di euro. "L’Università Carlo Bo sa rinnovarsi"

La Sogesta diventa il Campus dell’ingegno. Aperti  i primi 5mila metri quadrati di laboratori

La Sogesta diventa il Campus dell’ingegno. Aperti i primi 5mila metri quadrati di laboratori

Un centro studi immerso nella natura e alla pari con i poli di ricerca europei. L’ex Sogesta, il Campus scientifico Enrico Mattei dell’Università di Urbino con i suoi 5mila metri quadrati di laboratori è stato inaugurato ieri. Progettato al tempo dall’architetto Antonio Foscari per conto di Eni continuerà ad evolvere con la ristrutturazione di altri 7mila metri quadrati di spazi. "Grazie a questa nuova struttura l’Università acquisisce nel suo patrimonio un centro di ricerca avanzato. Sono stati investiti 20 milioni di euro per raggiungere questo risultato, di cui 5,5 milioni dalla Regione Marche. Un impegno - ha detto nella super tecnologica aula magna del Campus il rettore Giorgio Calcagnini - durato quasi quattro anni e iniziato prima del mio arrivo, quando c’era il collega Vilberto Stocchi". Un polo dove i ricercatori potranno lavorare in sinergia confrontandosi senza doversi dividere tra più laboratori sparsi in diversi palazzi della città, uno spazio dedicato alle branche scientifiche. "Da oggi - ha proseguito il pro rettore vicario Vieri Fusi - avremo circa 5mila metri quadrati dedicati alla ricerca scientifica, un hub importante per tutto il centro Italia, che concentrerà qui le energie e le competenze in campo biologico, chimico e farmaceutico. Abbiamo mantenuto inalterate le caratteristiche formali e volumetriche dell’edificio e spinto sull’innovazione. Gli interventi hanno riguardato inoltre l’abbattimento delle barriere architettoniche grazie alla realizzazione di tre nuovi ascensori e all’inserimento di nuove rampe interne e di raccordo con l’esterno, l’incremento dei servizi igienici, compresi quelli riservati ai diversamente abili e la valorizzazione delle aree scoperte".

"Tra i punti d’eccellenza dell’Università di Urbino d’ora in avanti potremo citare anche il Campus scientifico - ha evidenziato Giovanni Boccia Artieri, prorettore alla didattica e alla comunicazione - un luogo dove i nostri ricercatori e le nostre ricercatrici avranno a disposizione strumentazioni tecnologiche di ultima generazione e dove inclusione e transdisciplinarità saranno obiettivi pienamente raggiunti". I lavori, con la progettazione del Politecnico di Milano, hanno coinvolto soltanto il primo dei due lotti del complesso, che si estende su una superficie totale di 12mila metri quadrati. "Con i fondi regionali - ha rimarcato Fusi - abbiamo coperto le spese per l’efficientamento energetico e sismico. Con le altre risorse abbiamo proceduto alla riqualificazione funzionale e impiantistica e al rinnovamento tecnologico". Infine, il collegamento con mezzi pubblici dal centro al campus è assicurato ogni ora dalla linea numero 18.

Il Campus acquistato da UniUrb 30 anni fa vanta, oggi, strumentazioni all’avanguardia come microscopi elettronici, risonanze magnetiche e spettrometri di massa. "Avete realizzato un sogno e gli avete dato il nome di un sognatore" ha commentato la prefetta Emanuela Saveria Greco. Presenti l’assessore regionale Stefano Aguzzi in rappresentanza del presidente Francesco Acquaroli e Maurizio Gambini sindaco di Urbino.

Francesco Pierucci