La statua per Pavarotti: "Bene, ma ricordiamo anche la Tebaldi e Del Monaco"

Qualche mal di pancia sulla prossima installazione (in bronzo) dedicata al maestro in piazza Lazzarini. Bavaj: "Anche Renata è stata una cantante planetaria" .

La statua per Pavarotti: "Bene, ma ricordiamo anche la Tebaldi e Del Monaco"

La statua per Pavarotti: "Bene, ma ricordiamo anche la Tebaldi e Del Monaco"

Era da mettere nel conto in una città con grandi figli della lirica. L’omaggio, con tanto di statua che sorgerà davanti al teatro Rossini, di Luciano Pavarotti, sta creando qualche mal di pancia. Scrive ad esempio un esponente della politica che ha avuto incarichi in città. "Avevamo un brand, il rossinismo in purezza, ma per fare il verso a un vino, a furia di essere pop, ci stiamo acconciando ad un rossinismo al lambrusco". Dopodiché si mette sul piatto per la sua popolarità la pesarese Renata Tebaldi: "...Pavarotti è il tenore meno rossiniano che ci sia stato. Poi che Tebaldi sia stata da meno in quanto a notorietà planetaria, lo si può dire solo confondendo il bel canto con la musica pop rock...". Insomma il tema è: perché ricordare solo Pavarotti e non anche la Tebaldi, oppure Mario Del Monaco che fra le altre cose si è fatto seppellire al cimitero centrale? Ha un senso questa disputa su chi è il più bello del reame? Dietro questa premessa...

Lorenzo Bavaj arriva a Pesaro e dà l’esame di ammissione al conservatorio con Claudio Abbado direttore, l’ultimo grande. Bavaj è stato tra i più prestigiosi insegnanti di pianoforte del Rossini, ed ha accompagnato in tournèe in giro per il mondo il tenore Josè Carreras. Da aggiungere che Bavaj non ha ruoli se non che fa parte della assemblea della Fondazione Rossini per nomina della Regione.

Bavaj si stanno sollevando, com’era prevedibile, dei mal di pancia sul celebrare solo Pavarotti. Lei che dice?

"Un riconoscimento ad un grandissimo tenore che veniva qui, qui aveva casa, e che ha inaugurato il teatro Rossini. Su un omaggio a lui non c’è niente da dire..."

Sì, ma qualcuno ricorda che Renata Tebaldi è nata a Pesaro e Mario Del Monaco è seppellito al cimitero centrale...

"Non è un discorso sbagliato nemmeno questo perché sarebbe giusto che la città ricordasse anche questi due grandi della lirica come, appunto, Renata Tebaldi e Mario Del Monaco".

Tebaldi però non è stata "planetaria" come Pavarotti, in un’epoca molto mediatica. Vero?

"E’ stata una cantante planetaria e diciamo che rispetto alla Callas aveva in meno il fatto che non fosse una donna dei jet set internazionali. Sulla loro rivalità bisogna poi aggiungere che faceva comodo a tutte e due".

Che differenza c’è tra i tre?

"Che quasi nessuno, per esempio, sa di Caruso. Oggi si sa tutto in un nanosecondo e Internet arriva prima che l’evento accada. Una questione solo mediatica. Già l’ultima generazione conosce poco di Pavarotti anche se ancora la sua immagine è più fresca nella memoria. Per gli altri non è stato così. Questa la differenza".

Insomma effetto prima pagina: ma i pesaresi capiscono di musica lirica e classica?

"Questa è una città di grandi tradizioni liriche. Basti pensare a quando Mascagni dirigeva il conservatorio e tutte le grandi opere venivano allestite al Pedrotti. Poi..."

Poi cosa?

"Si spese un patrimonio e per succedere a Mascagni s’era pensato a Leoncavallo. Che dopo un anno di attesa declinò l’invito alla direzione".

Giriamo la domanda: pesaresi al Rof quando divenne un evento glamour, da salotto?

"L’arrivo di personaggi famosi e ricchi contribuì non poco. Poi anche un pubblico che portò ricchezza alla città. L’idea del Rof fu eccezionale per ricordare le opere di Rossini. Comunque una manifestazione che ora sta declinando. Ma tornando al tema: bene Pavarotti ma anche la Tebaldi e Del Monaco vanno ricordati".

m.g.