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L’Accademia di Belle Arti ospite a Catania per studio e confronto
Nei giorni scorsi l’Accademia di belle arti di Urbino è stata ospite a Catania dell’analogo istituto, che ha organizzato due giornate di studi dedicate alle “Giovani Accademie“ italiane nate negli anni della rivoluzione studentesca e che hanno visto riuniti nella città siciliana i direttori degli istituti di Lecce, Reggio Calabria, Urbino, L’Aquila, Bari, Foggia, Frosinone e Macerata. Un progetto di ricerca sostenuto dal MUR dal titolo “Generazione anni 60-70. Fondatori e Accademie di Belle Arti in Italia ai tempi della contestazione“, a cui è stata abbinata anche una mostra sugli incisori a Catania dal 1968 ad oggi.
L’esposizione propone circa settata opere di decine di autori italiani e stranieri e fra loro molti maestri dell’Accademia di Urbino: alcuni di questi, su invito del fondatore Nunzio Sciavarrello, insegnarono anche a Catania: Bertoni, Ceccacci, Polisca, Toccacieli, per citarne alcuni. Il direttore urbinate Luca Cesari ha particolarmente apprezzato la mostra che fotografa una eccezionale squadra di urbinati che hanno lavorato a Catania. Su di loro, persino Leonardo Sciascia nel 1982 ebbe a dire: "E bisognerà, una volta o l’altra, tentare un discorso sulla congenialità dei marchigiani a questo mezzo d’espressione semplice ed arduo che è l’acquaforte".
gio. vol.