Lanzi, guerra all’"annuncite": "Da Ricci un libro dei sogni"

Il candidato sindaco del centrodestra mette in fila le promesse mancate. Dal ponte sul Foglia, di cui si parla da 6 anni, alla riqualificazione dell’ex tribunale.

Lanzi, guerra all’"annuncite": "Da Ricci un libro dei sogni"

Lanzi, guerra all’"annuncite": "Da Ricci un libro dei sogni"

"Facendo l’elenco delle opere, solo annunciate da sindaco e dalla maggioranza consiliare nella scorsa legislatura, si potrebbe scrivere un intero libro dei sogni Pd". Marco Lanzi, candidato a sindaco della coalizione del centrodestra, scavando nella memoria, risale a maggio 2018. "Davanti a una platea di operatori economici – osserva Lanzi – Ricci annunciò la costruzione di un ponte che avrebbe dovuto unire la ciclabile di viale Trieste con quella di Baia Flaminia. Mostrò anche il rendering: una bella struttura bianca che si stagliava su un cielo limpido. Sono passati 6 anni e il progetto del ponte è ancora fermo in qualche cassetto del Comune. Sempre che ci sia almeno un progetto, oltre al rendering. L’amministrazione uscente ci ha abituati all’annuncio di opere dimenticate il giorno dopo, esistenti il tempo di una uscita sui media". A dimostrazione di ciò, Lanzi s’è fatto una foto nel punto dove sarebbe dovuto sorgere il ponte. "Come vedete, alle mie spalle, non c’è traccia di nessun ponte".

Lanzi prova a dare una spiegazione: "Certamente ci vedo la smania di comunicare, ma non solo". Tra le opere narrate e rimaste sulla carta Lanzi cita la riqualificazione dell’ex tribunale in via San Francesco e il polo del food dentro il San Domenico. Esprime perplessità sulla cittadella del basket a Villa San Martino e si indigna per i 150mila euro spesi dall’amministrazione per progettare la Rambla e interrare un tratto di viale della Vittoria, quando poi non se ne farà nulla. "Sull’ex tribunale meglio per noi – dice Lanzi –: il fatto ch eno ci sia stata ancora riqualificazione ci consente di rimettere mano al progetto e realizzare un bel museo della città in cui ospitare, oltre che documenti storici e reperti archeologici locali, almeno una mostra di richiamo nazionale all’anno, seguendo l’esempio del San Domenico di Forlì".

Per Lanzi "riorganizzare l’ufficio Urbanistica è fondamentale: daremo il giusto merito a chi se lo merita – dice –. L’ufficio Urbanistica, sede di qualificati dipendenti pubblici che andrebbero valorizzati e invece sono stati bypassati da altri, come mi hanno riferito geometri, ingegneri e architetti nell’incontro avuto con loro qualche giorno fa. Un’organizzazione dell’ufficio che ha generato malesseri interni, che si riflettono nella gestione delle pratiche e quindi nella produzione delle opere. Inoltre occorre stabilire una gerarchia di importanza delle opere da realizzare e concentrarsi su quelle per non disperdere risorse e forze. Qualora dovessi vincere, le grandi opere saranno annunciate solo quando le condizioni tecniche ed economiche saranno state verificate". Lanzi, insomma, si candida quale antidoto all’annuncite, fenomeno di matrice Ricciana che ha argomentato ricordando iniziative sbandierate ai quattro venti, ma mai concretizzate. Tipo? " Il raduno annuale dei nati il 29 febbraio, in omaggio al compleanno di Rossini, annunciato nel 2019; Oppure il raduno annuale di chi ha fatto il Car a Pesaro: mai visti".

s.v.r.