L’auditorium avrà una ‘pelle digitale’ realizzata dalla Stark

L'Auditorium Scavolini si prepara a un'inaugurazione all'insegna dell'avanguardia, con una "pelle digitale" che permetterà proiezioni di alta risoluzione sia all'esterno che all'interno dell'edificio. Grazie all'investimento della Cte e alla collaborazione con lo studio Stark di Paolo Buroni, si promette un'esperienza multimediale unica.

L’auditorium avrà una ‘pelle digitale’ realizzata dalla Stark

L’auditorium avrà una ‘pelle digitale’ realizzata dalla Stark

L’esterno dell’ Auditorium Scavolini avrà una "pelle digitale". Per capire la suggestione bisognerà partecipare all’inaugurazione del 29 febbraio, ma dalle indiscrezioni che filtrano non ci sono dubbi che si tratti di qualcosa all’avanguardia. Intanto perché nella dotazione tecnologica – software e hardware e per il primo contenuto artistico proiettato ad alta risoluzione fuori e dentro l’impianto – la Cte, Casa delle tecnologie emergenti, ha coinvolto uno studio importante di visual design quale è lo Stark di Paolo Buroni.

Il fondatore, orginario di Cagli, è stato il primo in Italia, con il proprio know how, a poter proiettare opere di visual art sul Pirellone, sul duomo di Milano e a San Siro. Con un investimento da 246mila euro la Cte ha finanziato un impianto tecnologicamente avanzato di riproduzione audio video che resterà patrimonio dell’auditorium e sarà in grado di proiettare all’esterno e all’interno dell’edificio, su schermi di varie dimensioni, contenuti multimediali, prodotti ad hoc. Si tratta di sistemi di spettacolarizzazione di ultima generazione, ormai divenuti corredo imprescindibile per impianti di valenza nazionale come promette di essere l’auditorium Scavolini. La Stark di Paolo Buroni, per l’inaugurazione del 29 febbraio, ha ideato un visual – tra storia e orizzonte futuro – in grado di raccontare l’anima del luogo. Solidea Vitali Rosati