L’autunno manca all’appello del nostro clima

I dati e le valutazioni dell’Università: una media così alta in ottobre c’è stata solo nel 2003 e nel 1966. Pioggia: -67,5 millimetri

30 ottobre 1869

Tutto è bianco per la neve

ma non si alza che di 15 cm.

Si ha una bella gelata Alessandro Serpieri,

Registri Osservatorio

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La nota di apertura ci dà la misura di quanto possa essere variabile l’autunno. L’ottobre appena concluso va rubricato tra i mesi più eccezionali dal punto di vista termico della nostra storia meteorologica, fuori dai canoni del mese, con una media di 18,27°C risulta in linea con le caratteristiche di settembre e di oltre un grado superiore alla media di maggio. Il dato impressionante è proprio quel +4,45°C oltre le attese del mese, dal 1850 si piazza al terzo posto assoluto dietro ai +4,68°C del giugno 2003 e ai +4,61°C del febbraio 1966. Se invece confrontiamo il dato solo su ottobre curiosamente dobbiamo risalire al 1923, esattamente un secolo fa, per trovare il vecchio record del mese che fece registrare appena, si fa per dire, un +2,71°C con 16,53°C.

Un record ritoccato di quasi 2°C su una media mensile è veramente impressionante. Diversa la valutazione sul fronte precipitativo, mancano le piogge autunnali, manca proprio l’autunno che ha dato qualche timido segnale con la tempesta di fine mese, molto vento ma poca pioggia in verità. 15,4 mm in totale, esattamente come l’ottobre 2022, negli ultimi 4 mesi sono caduti meno di 100 mm, senza però avere fasi siccitose grazie alle abbondanti "scorte" del primo semestre. Il vento è tornato prepotente nell’ultima decade, quel vento di Libeccio (Garbino, Sud-Ovest) che spesso annuncia le forti perturbazioni che portano al cambio di stagione. Ben 3 i giorni con raffiche che hanno superato i 100 Kmh con picco di 113 il giorno 31, una giornata importante per noi, abbiamo celebrato il 200° compleanno di padre Alessandro Serpieri.

Ecco, se andiamo a rivedere i registri di quel tempo ritroviamo il forte vento: 2 ottobre 1871 Sempre nella notte e dura ancora vento indiavolato. Continuo ruggito come di mare in burrasca, qualche volta rombo spaventevole, colpi fortissimi, si vedevano volare camini, coppi etc.; ma spesso era associato al freddo.

30 ottobre 1882 Giornata veramente invernale – Pioggia dirotta. Vento orribile sempre – ha atterrato camino sul Collegio. Freddo che portava anche la neve: 9 ottobre 1867 Bufera di pioggia e nevischio accompagnata da vento fortissimo. La terra restò imbiancata. Tale bufera sembra straordinarissima mentre i più vecchi di Urbino non rammentano di averne veduta altra simile così per tempo.

28 ottobre 1869. Prima neve alla mattina, poi ha continuato a riprese, ma sempre poco per tutta la giornata. Sui monti d’intorno c’era già della neve di prima che aspettava quella di oggi. Ovviamente nella variabilità autunnale non mancavano anche le anomalie calde: 3 ottobre 1868 Giornata con temperature straordinarie [Minima 24,0°C, massima 28,8°C]. E’ infine da notare che il prolungato sopra media termico causa forti shock ecologici agli ecosistemi naturali. In queste particolari condizioni, se non associate a periodi siccitosi, la vegetazione è forzata al mantenimento dell’apparato fogliare.

Questo tipo di stress incide negativamente su tutti i processi fisiologici delle piante rallentandone il metabolismo e causando gravi danni a tessuti e organi. Il forte vento di fine mese, che è perdurato anche nei primi giorni di novembre, ha ulteriormente aggravato la situazione.