Le Cesane come fonte di guadagno contro l’inquinamento: proposta che piace

Urbino capoluogo ha incontrato ieri esperti che hanno ipotizzato come il bosco urbinate possa essere allargato per vendere crediti-carbonio alle aziende

Le Cesane come fonte di guadagno contro l’inquinamento: proposta che piace

Le Cesane come fonte di guadagno contro l’inquinamento: proposta che piace

Dalle Cesane nasce un’idea per sfruttarne l’enorme patrimonio arboreo senza danneggiarlo ai fini di uno sviluppo sostenibile per le aziende. Lo ha raccontato nella sede di Urbino capoluogo Massimiliano Londei, di Gruppo TL, dicendo di aver visto nel polmone verde della provincia il luogo ideale per creare "crediti carbonio". "Per ridurre le emissioni d’anidride carbonica ci sono due modi: decarbonizzare o consentire alle aziende di pagare altre imprese per fissare nel terreno, per almeno 20 anni, delle quantità di CO2 – spiega –. In Italia lo si sta facendo a Venezia e si sta muovendo anche Siena. Ci sono aziende che ne ’sequestrano’ fino a 300mila tonnellate l’anno, vendendole a 80 euro ciascuna sul mercato obbligatorio dell’Unione europea o a 10 su quello volontario. Piantando e conservando alberi si possono ottenere crediti carbonio anche tramite le Cesane". Tra chi ne acquista già c’è Techfem, ditta fanese: "Abbiamo cominciato con 78 crediti nel 2023, comprandoli dal Parco dell’Appennino Tosco-emiliano – spiega l’ad Federico Ferrini –. Così contribuiamo al mantenimento e sviluppo delle foreste". Ad entrare nel dettaglio delle potenzialità delle Cesane sono stati Roberto Pierdicca, ricercatore di Geomatica, e Alice Dappozzo, laureata in Scienze forestali del suolo e del paesaggio, entrambi dell’Università Politecnica della Marche, i quali hanno fornito dei numeri: "L’area boschiva delle Cesane è ampia 1500 ettari con un’ottima protezione dal dissesto idrogeologico. Inoltre, si stima che a oggi abbia sottratto 416mila tonnellate di anidride carbonica all’atmosfera". Ad organizzare l’incontro, Giorgio Londei e Ferruccio Giovanetti.

Nicola Petricca