Le cipolle raccontano molto più di noi che del meteo

Le cipolle raccontano molto più di noi che del meteo

Le cipolle raccontano molto più di noi che del meteo

Gentile lettore, "sciocco" è semmai il nostro innato istinto di voler sapere le cose prima che accadano. La previsione delle cipolle è solo un "rito propiziatorio", un sacrificio sull’ara del fato, così come anche l’articolo fa parte del rito condiviso. Se le dicessi che una volta le cipolle previdero con precisione scientifica l’andamento del mese di agosto non cambierebbe nulla. Se le cipolle sono "sciocche" pensi agli oroscopi con una letteratura superiore ai "Promessi sposi" e pagine intere dappertutto, alle apocalissi, a quel mistificatore di Nostradamus, le chiromanti, i vari "segreti ultimi" che minacciano di rivelarti per farti stare buono e non disturbare il manovratore e perfino molte previsioni del tempo che rischiano il tribunale. E’ che siamo nati col desiderio ineluttabile di sapere oggi cosa succederà domani. Orazio Flacco ci ha avvertito gà duemila anni fa: "Tu non chiedere, è vietato sapere, quale fine a me, quale a te gli dei abbiano assegnato … e non consultare la cabala babilonese... mentre parliamo sarà fuggito, inesorabile, il tempo: cogli il giorno, il meno possibile fiducioso in quello successivo". Sapendo che parliamo di aria fritta, dovremmo semmai essere grati alle cipolle che ci hanno fatto sperare in un maggio meno schifoso di questo. Grazie.