Le frontiere della salute. Villaggio all’Apsella, arrivano i primi ospiti: "Realtà unica in Italia"

Si chiama Civitas il progetto realizzato da William Guerra e gruppo Giomi. Oltre alla Casa di riposo da 227 posti, 23 appartamenti per fragili,. centro diurno, palasport, polo d’innovazione. "Cittadella per tutte le età".

Le frontiere della salute. Villaggio all’Apsella, arrivano i primi ospiti: "Realtà unica in Italia"

Le frontiere della salute. Villaggio all’Apsella, arrivano i primi ospiti: "Realtà unica in Italia"

di Benedetta Iacomucci

Con l’ingresso, martedì scorso, della signora Maria Bertuccioli di Rio Salso, 89 anni molto ben portati, nella casa di riposo, e dei primi ospiti del centro diurno, è ufficialmente iniziata l’avventura del centro Civitas all’Apsella di Vallefoglia. Maria è la prima ospite della struttura residenziale da 227 posti realizzata dall’imprenditore William Guerra, con il convinto imprimatur del sindaco Palmiro Ucchielli e la gestione dal gruppo Giomi, colosso della sanità privata con prevalente attività nel Lazio. Così, mentre Gvm porta avanti il suo progetto di ospedale privato per acuti a Villa Fastiggi, Giomi è già sostanzialmente partito con il suo progetto socioassistenziale: due declinazioni diverse e in qualche modo complementari di quello che appare come un ’nuovo corso’ del capitolo salute nella nostra provincia.

Ma non è una semplice residenza per anziani quella edificata all’Apsella attraverso un percorso iniziato nel 2017 e conclusosi sostanzialmente quest’anno, dopo lo stop della pandemia. E’ un vero e proprio villaggio con 4 imponenti fabbricati che si estende su 13.483 metri quadrati distribuiti in 5 ettari di parco privato ad uso pubblico, con campo di beach volley, bocciodromo, pistodromo e area bimbi; 23 mini-appartamenti arredati per persone con handicap o con fragilità; un palazzo dello sport per paratleti e normodotati, un centro Talent lab per incontri e scambi con le Università; un centro diurno da 24 posti per le demenze aperto 5 giorni su sette; e, appunto, la casa di riposo con 227 posti letto ripartiti su 112 camere tinteggiate con una vernice ’Airlight’ che neutralizza germi e batteri. Quelle camere che, forse, ospiteranno in futuro anche le comunità psichiatriche Rsa Tomasello, Srr, Comunità protetta maschile e femminile per un totale di 80 utenti che entro settembre dovrebbero lasciare Muraglia per permettere l’avvio del cantiere del nuovo ospedale.

Dice Fabio Miraglia, amministratore delegato Giomi: "La vera novità è che stiamo parlando di un villaggio intergenerazionale, in cui le persone di ogni età sono protagoniste della vita sociale e comunitaria. Non abbiamo voluto solo realizzare una struttura sanitaria, ma un villaggio dedicato alla socialità. Veri e propri Centri di aggregazione per individui e comunità, che nei paesi anglosassoni sono già una realtà". Un villaggio che ambisce a intercettare la domanda locale ma anche fuori dai confini regionali e nazionali. "Non credo esista una realtà del genere in Italia – dice Miraglia –: un centro ex novo con queste caratteristiche è una assoluta novità che risponde a una diversa visione dei servizi alla persona. Per cui contiamo di intercettare un notevole interesse". Il più grande intervento privato nelle Marche è realizzato grazie alla cooperazione tra il Gruppo Guerra, la Fondazione Opera immacolata concezione, Dea capital real estate Sgr e Cdp investimenti Sgr. E un investimento cha va di pari passo con il progetto di housing sociale a Villa Ceccolini. Aggiunge Francesco Prioglio, direttore della struttura: "C’è un approccio che potremmo definire olistico, cioè che comprende tutti i bisogni della persona, e non solo quelli sanitari. In questo senso vanno intesi gli spazi in comune, l’incontro tra generazioni diverse, il tempo libero, senza comunque dimenticare le esigenze di privacy e di assistenza". Maria annuisce. Sarà la prima a testarlo.