"Le imprese ora stanno investendo su Urbino"

Il sindaco Gambini annuncia l’avvio della zona industriale di Ca’ Guerra. Nuovi posti di lavoro in vista

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Manca davvero poco all’edificazione della nuova area industriale di Ca’ Guerra, in comune di Urbino, non lontano da Casinina. Ad annunciarlo è il sindaco Maurizio Gambini: "È stato presentato una decina di giorni fa il progetto particolareggiato per la costruzione dell’edificio industriale. Salvo verifiche dal punto di vista tecnico, verrà costruito tra pochi mesi. Sono davvero contento che si stia concretizzando tutto ciò: è il primo edificio di un’area artigianale prevista fin dagli anni ’90 ma che non era mai partita e si pensava ormai che dovesse rimanere così. Invece la scelta di venire che ha fatto l’azienda ci ha entusiasmato molto e permetterà gradualmente di sviluppare tutta l’area prevista".

L’industria in espansione è il Gruppo Epta di Lunano, che conta ben 11 aziende dislocate al momento in tre poli nei comuni di Lunano, Sassocorvaro Auditore e Piandimeleto. Ca’ Guerra dunque costituirebbe il quarto hub produttivo del gruppo fondato dalla famiglia Brugnettini e in forte crescita da alcuni anni. "Credo si tratterà – prosegue Gambini – di uno stabilimento di Green Power, che produce gruppi elettrogeni e impianti di cogenerazione. Per ora il capannone sarà uno, di circa ventimila metri quadri, sull’area che già era edificabile dagli anni ’90, poi se tutto andrà come da previsioni, se ne aggiungeranno altri. Ca’ Guerra è un’area che non sarebbe mai partita se non con un’industria interessata ad urbanizzarla per intero, perché gli oneri non sono pochi e conviene economicamente solo se si ha in programma di utilizzarla nella sua interezza".

Il fatto che l’area sia letteralmente a pochi passi da Casinina (si trova al di là del Foglia accanto all’incrocio della provinciale con la strada che sale a Tavoleto) e dunque che le famiglie non graviteranno su Urbino per il sindaco non è un cruccio: "È ai margini del territorio comunale, ma non è importante: è l’intera comunità dell’alta valle del Foglia che si deve sviluppare. Così si mantengono vive le aree interne nel loro complesso: creando lavoro e diminuendo l’esodo. Questo polo sarà una boccata d’ossigeno per tutta la vallata, che porterà vivacità e altri piccoli artigiani dell’indotto. La linea che stiamo seguendo in quell’area è ben esemplificata anche dalla gestione della scuola di Ca’ Lanciarino: l’abbiamo presa in gestione noi e ci abbiamo investito, perché è la scuola di tutta la zona".

Ci sono anche altre zone su cui c’è interessamento delle aziende: "Sono anni che stimoliamo gli imprenditori ad insediarsi da noi, qualche frutto pare esserci: c’è una ditta che produce crescia sfogliata che si stabilirà a Canavaccio. Stiamo facendo una variante vicino a Calpino e ci sono richieste per l’area artigianale di Schieti. Le prospettive sono buone".

gio. vol.