"L’Elvezia multato perché ha ospitato i disperati durante il Covid"

Andrea Verde dell'hotel Elvezia denuncia una multa di 1.666 euro ricevuta dal Comune per aver ospitato 28 persone durante il lockdown senza riconoscimenti. La situazione evidenzia la burocrazia paradossale e la mancanza di gratitudine istituzionale.

Ci scrive Andrea Verde dell’hotel Elvezia a proposito di una multa di 1.666 euro che ha ricevuto dal Comune: "E’ una vicenda che ha del paradossale. Da un lato c’è la burocrazia con la sua capacità di rendere le cose più semplici ridicolmente complicate, dall’altro c’era la necessità di agire in tutta fretta davanti ad una situazione eccezionale. Il 25 febbraio 2020 la polizia municipale rileva la presenza di 28 ospiti, nonostante il provvedimento di chiusura per irregolarità amministrative emesso pochi giorni prima. Ben quattordici persone erano inviate dal Comune, nell’ambito del programma ’protezione freddo’ tramite l’associazione Città della Gioia. Chiedo: perché il Comune non ha spostato queste persone il giorno stesso del controllo ed anzi ne ha inviate altre nei giorni a venire? La risposta è molto semplice. Le altre strutture ricettive erano chiuse mentre l’hotel Elvezia dovette rimanere aperto per svolgere un servizio che si rivelò molto utile. Oltre sessanta persone, tra cui una ragazza al quinto mese di gravidanza, furono ospitate durante il lockdown e nessuno contrasse il Covid. Ora il danno oltre la beffa: nessun riconoscimento, nessuna menzione per il lavoro svolto e, dulcis in fundo, una multa di 1666,67 euro per la mancata chiusura! Le irregolarità amministrative vennero sanate e nel settembre del 2020 il legale rappresentante dell’hotel Elvezia, Angelo Rinaldi, chiese la revoca della sanzione. Tre anni dopo, l’undici luglio 2023, il Comune rispose intimando di pagare la sanzione! Da qui il ricorso al giudice di pace che ha fissato l’udienza il 12 settembre prossimo per ascoltare i testimoni; la vicenda è molto intricata e forse occorreva maggior buonsenso. L’atteggiamento altezzoso nei confronti dell’Elvezia, la cui azione si è voluta far passare sotto silenzio, denota il finto buonismo di una certa sinistra sempre pronta a proclamare la solidarietà a condizione che non si eserciti sotto casa propria".

"Nessuno ha il monopolio del cuore – continua Andrea Verde – e anche chi non fa parte dei circuiti tradizionali dell’accoglienza e della solidarietà può svolgere un servizio utile alla collettività sopperendo a quelle che sono le carenze abitative. I lavoratori dell’Hotel Elvezia sono rimasti molto delusi di non aver mai ricevuto un grazie da parte di chi, indossando la fascia tricolore, dovrebbe rappresentare tutti i cittadini. Vengono in mente le parole del generale de Gaulle: ’Quando ci lasciamo travolgere dalla pigrizia e dall’indolenza burocratica, le cose più semplici diventano ridicolmente complicate, si affonda in un oceano di stupidità e si assumono i contorni della farsa"