L’esplorazione poetica secondo Gheller e Toccacieli

Giovedì appuntamento al Museo dell’Architettura con “Ostrakòn - Prima del nome“. Sabato omaggio al Metauro.

L’esplorazione poetica secondo Gheller e Toccacieli

L’esplorazione poetica secondo Gheller e Toccacieli

Nell’ambito degli eventi della settimana da co-capitale della cultura, l’associazione “Luoghi Comuni“ cura due appuntamenti con l’arte contemporanea, che coincidono coi dieci anni di attività con il teatro come abito della comunità.

Giovedì 2 alle 20,30 al Museo dell’Architettura si terrà “Ostrakòn / prima del nome“, un video con esplorazione poetica, di e con Giulietta Gheller e Alice Toccacieli. Il progetto Ostrakòn, iniziato lo scorso anno, approda ad una nuova fase, nella quale le due artiste si concentrano sui passaggi intermedi del processo poetico e performativo: cosa succede se ci si ferma per un attimo davanti a tutti quei frantumi, prima di cercare di rimetterli insieme?

Durante la serata verrà condiviso il video della performance realizzato dall’urbinate Luca Magi. Ci sarà un’esplorazione poetica guidata intorno alle domande generate dal lavoro e verrà presentata una nuova scultura, gemella di quella infranta, che Giulietta Gheller ha realizzato appositamente per questa nuova fase del lavoro, in una installazione ai Lavatoi che resterà visibile nei giorni successivi. Sabato 4 maggio alle 17,30 alla Scalinata di piazza don Minzoni si terrà invece “M’al fiùm. Una canzone al Metauro“: "Sarà un’azione collettiva – spiega Toccacieli – a cura di “Luoghi Comuni“ in collaborazione con le associazioni culturali, sportive, di volontariato, enti di formazione fermignanesi. Con questa azione partecipata vogliamo rendere omaggio al fiume come simbolo di accoglienza della trasformazione e del cambiamento. Il fiume raccoglie, il fiume trasporta, il fiume trasforma. Vogliamo farlo insieme a tutte le associazioni che in questi anni hanno continuato a creare con impegno e determinazione spazi dove le persone possono incontrarsi, esprimersi, dare corpo ai propri desideri, mettendo in moto energie buone per sé e per gli altri. Vogliamo farlo con tutte le persone che desiderano condividere un sentimento di cura nei confronti di un luogo amato e delle scintille di vita che custodisce. Partiremo dalla scalinata per una passeggiata nella quale chiediamo ad ognuno di portare una barchetta di carta e un desiderio di trasformazione. Ci fermeremo per alcune tappe, nelle quali racconteremo qualcosa della storia elettrica, tecnica e poetica del nostro paese. Saremo accompagnati da molte voci. E infine raggiungeremo il nostro amato belvedere, dal quale affideremo alla corrente le nostre barchette del desiderio".

g. v.