Lettera di Vitri agli operai: "La cassa integrazione un giorno alla settimana"

L’industriale ha voluto rassicurare tutti e mille i dipendenti della Rivacold e della Vitrifrigo. Parla di "periodo complesso e di non facile gestione".

Lettera di Vitri agli operai: "La cassa integrazione un giorno alla settimana"

Lettera di Vitri agli operai: "La cassa integrazione un giorno alla settimana"

Nella giornata di ieri il titolare della Rivacold, l’industriale di Montecchio Alceste Vitri, ha voluto rassicurare il personale sulla questione della cassa integrazione. Da ricordare che la grande azienda di Vallefoglia aveva richiesto ai sindacati cassa a zero ore per gli oltre 800 dipendenti fino alla fine di dicembre. Stesso discorso e stessi termini per l’altra società del gruppo, la Vitrifrigo. Una specie di doccia gelata anche perché il gruppo Vitri è il secondo per impiego di personale del comprensorio pesarese. Ha scritto Alceste Vitri a tutto il personale questa lettera: "Cari collaboratori, a seguito degli articoli comparsi in questi giorni, ritengo sia necessario, per tranquillizzare voi e le vostre famiglie e per amor di verità, chiarire che la cassa integrazione sarà utilizzata presumibilmente per un giorno alla settimana. Abbiamo procrastinato il più possibile l’utilizzo della cassa, anche facendo fruire le ferie maturate e non godute, proprio per limitare un’incidenza negativa sulla retribuzione. Vi ringrazio per la preziosa collaborazione dimostrata fino ad oggi in questo periodo complesso e di non semplice gestione. Alceste Vitri".

Un sospiro di sollievo per gli altre 800 operai della Rivacold ma non si dice nulla della Vitrifrigo dove il discorso era identico: tutti a casa fino a Natale stando alle richieste di Vitri. Comunque il tutto rientra all’interno di un non facile momento, perché tra chi sta usufruendo della cassa integrazione c’è anche la "Radiant", legata con le sue caldaie al settore dell’edilizia, che ha in scadenza i bonus. Altra azienda che ha in corso una trattativa con il personale, per attivare la solidarietà, è la Biesse. Ed anche la Scavolini ha scelto la strada di un giorno di lavoro in meno la settimana e soffre del rallentamento del mercato anche la Pedini di Fano, ora controllata da un gruppo cinese.

Non emergono invece dati sul mondo dell’artigianato che spesso è ‘terzista’ delle imprese maggiori. "Dati freschi non ce ne sono sulla richiesta di cassa integrazione – dice Giovanni Dini dell’ufficio studi della Cna provinciale – ma il polso che abbiamo è quello di un rallentamento generale soprattutto tra chi lavora per il mercato tedesco e francese. Stiamo attraversando una fase molto delicata che sta coinvolgendo anche il settore dei servizi perché è diminuita la capacità di spesa delle persone".

Intanto la Cgil ha fatto un quadro dei primi sei mesi dell’anno sul mondo dell’occupazione in provincia. Ed i numeri dicono che sono incrementati, rispetto al 2022, i lavoratori stagionali del 3 e 8%. Tutto il complesso del settore del turismo e della ristorazione ha occupato 4.484 lavoratori. Si registra invece ancora un calo degli assunti a tempo indeterminato pari ad un -8% rispetto al 2022, mentre crescono i contratti a tempo determinato di ben 4.215 unità. L’ufficio studi della Cgil sottolinea che il dato provinciale è in linea con quello regionale. All’interno di questo contesto il sindacato parla anche del lavoro femminile perché "tra le nuove assunte donne il ricorso al tempo parziale rappresenta il 47,8% delle assunzioni".

m.g.