L’Itis “Mattei“ continua a crescere: ora si studieranno Energia e Biotecnologie ambientali

I due percorsi si collegano agli insegnamenti delle università di Urbino e Ancona. A caldeggiarne l’attivazione sono state importanti aziende marchigiane

L’Itis “Mattei“ continua a crescere: ora si studieranno Energia e Biotecnologie ambientali

L’Itis “Mattei“ continua a crescere: ora si studieranno Energia e Biotecnologie ambientali

L’Istituto tecnico industriale di Urbino inserisce due nuove articolazioni nella propria offerta formativa, guardando al mondo universitario e a quello del lavoro: Energia, che si aggiunge all’indirizzo di Meccanica e Meccatronica, e Biotecnologie ambientali, nell’indirizzo di Chimica e Materiali. Attive dall’anno scolastico 2024/25, sono già selezionabili dai futuri studenti.

Entrambe si integrano con percorsi universitari scientifici proposti dagli atenei Carlo Bo di Urbino e Politecnico delle Marche di Ancona, rappresentando una novità assoluta in provincia. "Abbiamo deciso di dare agli studenti un’ulteriore opportunità di formazione, anche in vista di un adeguamento alle nuove prospettive della società e del mondo del lavoro – spiega il dirigente scolastico, Sergio Brandi –. Il Pnrr destina quasi 60 miliardi di euro alla “Rivoluzione verde e transizione ecologica“: questo porterà necessariamente a una riconversione “verde“ di tanti settori produttivi. La scuola deve leggere le esigenze dei tempi, aprendosi a figure professionali più specializzate su questi filoni".

Le nuove articolazioni sono state caldeggiate da aziende del territorio: marchi come Rivacold, Enereco, Techfem, Auriga Consulting, Saipem, Comis stanno investendo sul nuovo profilo che uscirà da Energia e si propongono per una collaborazione fattiva con l’Itis “Mattei“.

"Qui si approfondiranno le problematiche collegate a conversione e uso dell’energia, anche nell’ambito della normativa aziendale, e alla progettazione degli impianti industriali del comparto energetico – spiega il professor Michele Aurelio, responsabile del dipartimento –. Per quanto riguarda i laboratori, a quelli attuali di Sistemi e automazione, Disegno e progettazione di impianti se n’è aggiunto uno nuovo, dedicato a Energia, con pale eoliche, pannelli solari e turbine, per studio ed esercitazione". Grazie all’inserimento di materie come Fisica ambientale e Biologia, Microbiologia e Tecniche di controllo ambientale, Biotecnologie ambientali tratterà temi relativi al risanamento ambientale, alla depurazione e alla trasformazione degli scarti in nuova materia prima, sempre più richiesti nelle industrie.

"Da questo percorso usciranno i futuri esperti in analisi chimiche e microbiologiche, in attività di controllo e verifica ambientale e nella gestione dei processi biologici – analizza il professor Paolo Rossolini, responsabile del dipartimento di Chimica –. Essi saranno anche in possesso di un’ottima preparazione per una proficua prosecuzione degli studi a livello universitario in ambito scientifico-tecnologico, specialmente in quello biotecnologico, biomedico e sanitario, come già succede per i loro colleghi dell’articolazione di Chimica e materiali".

Nicola Petricca