L’Urbino degli anni Cinquanta nel noir di Vincenzo Biancalana: Scopri il commissario Ferrel nella città di Urbino

Il commissario Arturo Ferrel è protagonista del nuovo libro noir di Vincenzo Biancalana, "Nulla accade per caso". Una storia complessa e reale, ricca di introspezione, fatalità e umorismo malinconico, ambientata nella Urbino degli anni '50. Un viaggio tra ragione e sentimento, nobili ideali e pericolosi compromessi.

Il commissario Arturo Ferrel si trova in un nuovo intricato rebus da risolvere nel nuovo libro noir dello scrittore Urbinate Vincenzo Biancalana (foto). “Nulla accade per caso“ è il titolo del romanzo (Armando Curcio editore, 294 pagine) che la penna di Biancalana ha creato dopo diversi romanzi storici e il primo noir, ‘Ipomea’, uscito nel 2021. Se il primo libro ruotava attorno ai vicoli di un’antica città rabbuiata dalla presenza di un "uomo chiuso in un soprabito stretto alla vita", nel nuovo volume è la logica dei dettagli a guidare il commissario nella storia.

Nel primo libro, “Ipomea“, la ragazza evocata dal titolo, è anche un fiore raro e delicato, da cogliere nel momento stesso in cui si apre al mondo, in una condizione in cui il libero arbitrio è un ossimoro, come accadeva in un tempo passato dominato dalla necessità di vivere. Qui i dialoghi sono serrati, per mantenere alto il ritmo narrativo conteso fra ragione e sentimento, fra nobili ideali e pericolosi compromessi. Nell’ultima fatica di Biancalana, invece, ambientata nella Urbino degli anni ’50, è la densità del racconto a intrappolare il lettore in un ordito di follia e violenza, amore e omosessualità, cattiveria e perbenismo. Ingredienti che tuttavia fanno del libro un’opera equilibrata, dalle consistenze bilanciate, e nel quale l’autore conduce il pubblico in un viaggio in continua oscillazione tra curiosità di risoluzione e scoperta dei personaggi.

Per il lettore è facile entrare in empatia con Arturo Ferrel, fumatore senza possibilità di riscatto, indolente e dall’andatura vagamente scomposta. È lui che perde il sonno ma dipana rebus e, tra uno scatto d’ira e un ricordo antico, salda il legame con il luogo, Urbino, attraverso cui passano umanità e debolezze. Vincenzo Biancalana, professore associato all’Università degli studi di Urbino, è studioso dell’animo umano e attento osservatore della realtà che ci circonda; ama scrivere storie complesse ma vere, sempre percorse da un umorismo sottile e malinconico, in cui opera un profondo scavo interiore dei personaggi. Basandosi sul tema dell’introspezione e la fatalità della vita, ha pubblicato: “Valenti 1832“ (2013); “La trasparente gioventù“ (2015); “Il barbiere di Galati“ (2017); “Nemesi ducale“ (2019) e “Ipomea“ (2021). Con Nemesi ducale, tradotto anche in spagnolo, ha vinto il Premio nazionale di cultura Frontino Montefeltro nel 2019. Il libro è stato presentato nelle settimane scorse al Circolo Cittadino di Urbino.