Malati, ma non mollano. In bici contro il Parkinson

L’iniziativa dell’ex primario della Rianimazione, Filiberto Martinelli e altri amici. Hanno pedalato fino a La Verna, sulle strade di S. Francesco: "E’ una terapia" .

Malati, ma non mollano. In bici contro il Parkinson

Malati, ma non mollano. In bici contro il Parkinson

Ha festeggiato i suoi 70 anni in bicicletta coprendo la distanza di 440 chilometri, da Pesaro a La Verna e ritorno. Non sarebbe nemmeno un’impresa clamorosa, se non fosse che il dottor Filiberto Martinelli (ex primario del reparto di Rianimazione) da dieci anni è affetto dal morbo di Pakinson. Proprio per questo, il suo messaggio è ancora più forte e sconvolgente. Perché per lui la bicicletta è una cura. Fra i dieci amici che hanno pedalato con Martinelli "sulle strade di Francesco", così hanno chiamato la loro iniziativa, uno è diabetico ed uno cardiopatico.

"La pedalata è stata un successone", commenta felice Alessandro Ariemma, referente pesarese dell’associazione "Parkinson Marche Odv". L’ex presidente della Uisp provinciale, anche lui colpito dal morbo anni fa, non potendo partecipare alla tre giorni in bici ha dato il suo contributo in altro modo per portare luce sull’argomento anzichè rimanere nel cono d’ombra in cui spesso finiscono questi malati.

Si chiama "Good morning Parkinson" l’opuscoletto che ha scritto: lui, che è sempre stato un vulcano di iniziative, non si arrende alle difficoltà, anzi le affronta con spirito battagliero e così facendo rappresenta un aiuto prezioso per altre persone nelle sue stesse condizioni.

"Venendo meno con il Parkinson la forza, l’intonazione e la precisione del linguaggio mi è venuta voglia di scrivere piuttosto che parlare - spiega -. E allora è venuto fuori questo libriccino in forma di parole in libertà: dieci momenti di riflessione seguendo alcuni spunti particolari che hanno lo scopo di far capire, spero, qual è il punto di vista del malato di Parkinson. Che è impaziente e non paziente, malato e non orbato: il morbo di Parkinson ci vede molto bene e fa molto male. Giocando su queste parole e ispirandomi ad Alessandro Bergonzoni, ho fatto stampare quest’opuscoletto. Una mia iniziativa, insomma, ma soprattutto un divertissement, che ho scritto soprattutto di notte, perché l’insonnia è una delle caratteristiche di questa patologia. E’ la prima esperienza ma ho già pronti altri 20 pezzi per la seconda edizione".

Per chi vuole contribuire con i suoi pensieri/parole può scrivere a quadernoaperto.pu@gmail.com. Mentre chi ha bisogno di incontrare nuovi amici con la stessa patologia per condividere i problemi ma anche ritrovare la voglia di uscire, può contattare lo stesso Ariemma che, insieme a Marinella Guerra, è il referente su Pesaro dell’associazione regionale. Info 349-4754078.

e.f.