McDuffie è sbarcato a Pesaro. Oggi farà il primo allenamento

Il rinforzo, che riporta a cinque gli stranieri della Vuelle, debutterà nello spareggio salvezza con Brindisi

McDuffie è sbarcato a Pesaro. Oggi farà il primo allenamento

McDuffie è sbarcato a Pesaro. Oggi farà il primo allenamento

Non può essere il salvatore della patria, questo è chiaro. Ma quello di Markis McDuffie, sbarcato ieri in città, è un innesto che può cambiare un po’ le carte in tavola in un ruolo in cui Ford sta giocando a intermittenza: quando sembra che si sia messo in moto, la partita dopo è di nuovo in panne. Il nuovo acquisto ha svolto le visite mediche nel pomeriggio di ieri e oggi sarà in campo insieme alla squadra per il primo allenamento. Dei nuovi compagni, McDuffie conosce già Totè, con cui si è incrociato nell’ultima parte di stagione a Napoli quando Leo passò dalla Fortitudo alla Gevi.

Ieri, al diesse Stefano Cioppi che è andato a trovarlo all’Hotel Flaminio prima dei test, ha raccontato di essersi allenato in un college vicino a casa e di sentirsi in forma. Lo verificheremo presto, certo è dal 2 dicembre che non gioca una partita ufficiale ma la sua corporatura longilinea ed atletica potrebbe averlo aiutato a mantenere la condizione.

Ford e Bluiett, che finora hanno fatto una sorta di staffetta - se emerge uno, l’altro scompare - sono "avvisati": se non ci mettono più ardore il loro spazio diminuirà giocoforza perché Visconti e Mazzola appaiono più vivi e decisi. In più è pronto al rientro Scott Bamforth e Maretto, dopo quello che ha dimostrato in queste due partite in cui Meo gli ha dato fiducia, non merita di tornare a sventolare gli asciugamani. Insomma, con cinque stranieri in organico e cinque italiani che tengono il campo, magari gli equilibri saranno migliori e ci saranno più opzioni per Sacchetti per ruotare uomini e dosare forze ed energie per non perdere freschezza col passare dei minuti.

La verità è che c’è il disperato bisogno di una vittoria: le cinque sconfitte consecutive sono diventate un fardello pesante sulla schiena dei giocatori e sul morale dei tifosi. Che comunque dimostrano ogni volta quanta passione arde in questa città per la palla a spicchi: più la squadra perde e più il pubblico aumenta. Contro Milano erano 6.428: nonostante la disparità di risorse la gente ha ritenuto ugualmente quello contro l’Armani un incontro di cartello, affollando il palas con la speranza di un altro colpaccio dopo quello dell’andata. Ma i sogni si sono spenti presto e il pubblico sa che d’ora in poi saranno solo sangue, sudore e lacrime per non scivolare al piano di sotto dopo tre anni in cui si era tornati a rimirar le stelle. Invece bisogna rimettersi l’elmetto e tornare sulle barricate come nelle annate in cui non c’era manco lo sponsor sulle maglie. Ma almeno grinta ed umiltà non mancavano. Bisogna accettare e digerire che l’obiettivo è diventato di nuovo la salvezza: in punta di fioretto non si può combattere, serve la sciabola.

Elisabetta Ferri