Milano scava subito il solco, Pesaro resiste ma non basta E il miracolo bis sfuma

L’Olimpia allunga, la Carpegna Prosciutto tiene botta ma non si mette più in scia. Armani avanti come da pronostico, ma i biancorossi escono a testa altissima. Gran serata alla Vitrifrigo Arena: ospiti speciali Valentino Rossi, Bagnaia e Tamberi.

Carpegna Prosciutto

80

Emporio Armani

94

CARPEGNA PROSCIUTTO : Kravic 4, Abdur-Rahkman 5, Visconti 8, Moretti 3, Tambone 3, Daye 13, Charalampopulos 11, Totè 8, Cheatham 11, Delfino 14. All. Repesa.

EMPORIO ARMANI MILANO: Pangos, Tonut, Melli 14, Baron 11, Napier 13, Ricci, Biligha, Baldasso 6, Shields 25, Hines 7, Datome 3, Voigtmann 12. All. Messina.

Arbitri: Begnis, Sahin e Bongiorni.

Note – Parziali: 17-34, 40-55, 54-71. Tiri liberi: Pesaro 69, Milano 1923. Tiri da 3 punti: Pesaro 1430, Milano 1731. Rimbalzi: Pesaro 26, Milano 40. Usciti per falli: Tambone. Spettatori: 7.378. Incasso: 97.122 euro.

Finisce il sogno, ma finisce in una bella atmosfera, con l’arena che celebra con onore una squadra che si è fatta amare. Lo strapotere della favorita allo scudetto chiude la serie sul 3-1. Milano non ha più voglia di scherzare, si capisce dalle prime azioni in cui gli occhi dei giocatori di Messina sono feroci: non una delle triple scagliate va persa, è un bombardamento in pieno stile da cui la difesa biancorossa non riesce a ripararsi. Napier e Shields sono infallibili e nonostante dall’altra parte Charalampopoulos parta caldo come un forno dopo 5’ la situazione è già compromessa (8-19). Uno scarto che si apre sempre più col passare dei minuti anche per le palle perse, segno che anche la difesa dell’Olimpia è tornata quella formato Eurolega. Così che al 9’ l’Armani sale a +18 (16-34). Ma nel secondo quarto la Vuelle comincia con un’altra faccia, riesce finalmente a servire Totè e piazza un break di 6-0 che consiglia Messina di chiamare timeout e rimettere subito dentro Napier al posto di uno spento Pangos. Rahkman esplode la prima bomba con fallo subito per il gioco da 4 punti che al 14’ rimette Pesaro dentro la partita (27-37). La difesa di casa sale di tono e nei primi 7’ concede agli ospiti solo dieci punti, Delfino trova un gioco da tre punti di tabella di grande astuzia e riporta i suoi sotto la soglia della doppia cifra (37-46), ma negli ultimi due minuti Shields è spietato a riapre la forbice.

Milano vuole evitare che Pesaro si gasi e comincia la ripresa di nuovo con le percentuali dell’inizio. Non solo, ogni volta che sbaglia c’è Melli pronto a conquistare il rimbalzo offensivo e poi qualche tiratore punisce: la tripla di Baron vale il +18 (46-67 al 26’). Nel terzo quarto si verifica anche un record: 9 falli a 0, con il primo chiamato a Milano dopo 8’ fra i fischi e l’ilarità del pubblico di casa. Milano tocca il massimo vantaggio al 28’ (48-70) poi il rientro di Daye dà un po’ di vitalità all’attacco e Pesaro ricuce qualcosa a fine terzo quarto. Ma all’inizio dell’ultimo periodo due palle perse affossano le ultime speranze (54-78), anche se un ultimo sussulto d’orgoglio riporta i biancorossi sino al -16 (62-78) tanto che Messina chiama timeout per evitare ulteriori problemi e un break di 7-0 rassicura il coach di Milano. Negli ultimi minuti il pubblico accompagna i ragazzi con cori e applausi, per sottolineare comunque la soddisfazione per una stagione da ricordare che può mettere le basi per una ulteriore crescita. Mentre una tripla di Delfino chiude la partita e, chissà, forse anche una straordinaria carriera.

Elisabetta Ferri