Pesaro, 25 settembre 2024 – Migliaia di formiche spiaggiate. Una morìa di formiconi, presumibilmente del genere Camponotus, lungo la battigia di Ponente a Pesaro, ha attirato l’attenzione di quanti, in questi giorni, grazie al clima mite, sono tornati a passeggiare in spiaggia. Tra questi i pesaresi Roberto Malini e Fabio Patronelli, i quali hanno dato una prima spiegazione al fenomeno legato, quasi certamente, al maltempo dei giorni scorsi che ha alluvionato Emilia Romagna e Marche : "Ad occhio potrebbe trattarsi di un volo nuziale tragicamente finito – dice Malini, attivista ambientale e appassionato di discipline naturalistiche –. Il volo nuziale delle formiche avviene solitamente in primavera o in estate, quando le condizioni climatiche sono favorevoli, ma quest’anno, a causa di un’estate anomala, le formiche potrebbero aver ritardato il loro volo riproduttivo. Con l’arrivo di piogge e temperature più fresche – prosegue – le formiche alate potrebbero aver approfittato di condizioni ideali per dare inizio al loro volo nuziale, culminato tragicamente sopra il mare. Muoiono perché nell’allontanarsi dal formicaio, fino in mare, non trovano più dove posarsi. Oppure sono letteralmente formicai spazzati via dai terreni invasi dalle acque di fiumi e torrenti”.
Per Malini e Patronelli il fenomeno "potrebbe sembrare un’anomalia, ma in realtà ci offre una finestra sugli effetti del cambiamento climatico”, hanno osservato i due ambientalisti. “Le formiche, seppur minuscole e spesso trascurate, sono essenziali per il funzionamento degli ecosistemi. L’interruzione dei loro cicli di vita a causa di eventi climatici estremi può avere conseguenze imprevedibili nel lungo termine”.
Abbiamo approfondito l’argomento con il professore Riccardo Santolini, professore di ecologia all’Università di Urbino. "Il genere di formiche Camponotus – osserva l’ecologo – nidifica nel legno secco e marcio, formando colonie non troppo numerose. Si parla mediamente di oltre 6mila esemplari. Nella fase della riproduzione un gruppo di individui sessuati sviluppa le ali per allontanarsi dalla colonia originale e formarne, anche a molti chilometri di distanza, una nuova. Mettono molta distanza prima di posarsi nel nuovo nido per non entrare in competizione con la vecchia. Le formiche, spiaggiate, fotografate dai lettori del Carlino, potrebbero essere quelle affogate nel tronco del legno portato via dalla corrente, in occasione delle recenti fiumane. Durante la sciamatura, la fase della riproduzione in cui questo genere di formiche sviluppa le ali, è comune vedere dei nugoli di formiche che si spostano. A volte, dalla terra arrivano al mare e non trovando dove posarsi, affogano in acqua. Quello che aggiungerei rispetto al fenomeno è che si tratta di un interessante esempio, capace di mettere in relazione l’ambiente che si trova a monte con quello a valle: ecosistemi tra loro sempre collegati. E’ chiaro che i fenomeni a monte hanno conseguenze e manifestazioni a mare – conclude Santolini –. L’osservazione della natura è utilissima per capire come il cambiamento climatico possa incidere sulla biodiversità”.