Nasce il Polo per le Arti. Un’apertura al futuro

Ne fanno parte l’Università, l’Accademia di Belle Arti, l’Isia e il Conservatorio. Grande spazio al "saper fare".

Nasce il Polo per le Arti. Un’apertura al futuro

Nasce il Polo per le Arti. Un’apertura al futuro

Cinque eccellenze della formazione uniscono le forze per intensificare i rapporti e dotare l’insegnamento e la ricerca di un approccio culturale sempre più interdisciplinare: nelle Marche nasce il Polo per le Arti e le Scienze. A fondarlo sono tre istituzioni di Urbino (Università Carlo Bo, Isia e Accademia di Belle Arti), una di Pesaro (il Conservatorio Rossini) e una di Ancona (la Politecnica delle Marche).

Il Pas intende inoltre favorire l’internazionalizzazione delle istituzioni, promuovere la mobilità degli studenti attraverso un processo di accreditamento (da sottoporre all’approvazione del Ministero) e definizione di Crediti formativi universitari e promuovere azioni pilota negli ambiti di comune interesse tra gli enti operanti nella provincia di Pesaro e Urbino.

"A questo primo passaggio seguirà l’atto costitutivo – spiega Giorgio Calcagnini, rettore dell’Università di Urbino –. Il Polo opererà in maniera interdisciplinare, anche nel contesto internazionale, darà impulso all’attivazione di progetti di ricerca, percorsi d’alta formazione e tirocini in sinergia con il tessuto economico e sociale e favorirà la condivisione del “saper fare“ acquisito tra gli enti promotori e il trasferimento di conoscenze al territorio".

Gian Luca Gregori, rettore della Politecnica, spiega che è sempre più diffuso, nell’apprendimento, "un approccio capace di mettere insieme scienza, tecnologia, ingegneria, matematica e arte. Non si parla più solo di materie Stem ma Steam, inserendo la “a“ di arte tra le discipline scientifiche. Il Pas promuoverà questo nuovo approccio".

L’adesione del Conservatorio nasce dalla convinzione che "la collaborazione tra la Carlo Bo, la Politecnica e le istituzioni Afam possa fornire indirizzi formativi sempre più orientati a soddisfare la collocabilità degli studenti".

Alessandra Baronciani, presidente dell’Isia, ritiene che con il Pas "si apra un nuovo capitolo della formazione a Urbino. Per l’Isia, partecipare è un passo significativo verso la creazione di un ecosistema educativo e culturale dinamico e inclusivo. Attraverso questa sinergia, si punta a favorire lo sviluppo di nuove idee, progetti e iniziative che possano avere un impatto significativo sulla società ed essere un catalizzatore per lo sviluppo della nostra comunità".

Urbino trae luce da se stessa, "ma anche dalle proprie istituzioni formative e dal centro universitario complessivamente inteso con noi, istituzioni Afam, al suo interno", afferma Luca Cesari, direttore dell’Accademia. Secondo lui "il Pas, illuminantemente pensato dal rettore Calcagnini, formalizza di fatto una rete di collaborazioni che, almeno per quanto riguarda noi, sono attive dall’inizio del mio mandato". Terminate le prime due fasi, protocollo e atto costitutivo, ogni ente coinvolto nominerà i responsabili incaricati di gestire le attività del Pas.

Nicola Petricca