FRANCESCO PIERUCCI
Cronaca

Nel 2023 è rinato l’interesse per il cinema. A Urbino record di proiezione per Cortellesi

Il film “C’è ancora domani“ è rimasto sul grande schermo per un mese e mezzo al “Ducale“. Anche “Barbie“ è andato benissimo

Nel 2023 è rinato l’interesse per il cinema. A Urbino record di proiezione per Cortellesi

Nel 2023 è rinato l’interesse per il cinema. A Urbino record di proiezione per Cortellesi

Il 2023 lo si può definire come l’anno della riscoperta del cinema. Dopo le chiusure covid, lo streaming e il calo di presenze tre pellicole hanno ridato vita alla settima arte. Anche a Urbino è stato così. “C’è ancora domani“ di Paola Cortellesi, nella città ducale, è stato visto da oltre 3mila persone. Ne abbiamo parlato con Costantina Di Tizio, una vita al Cinema Teatro Ducale.

Iniziamo con “Barbie“, a metà luglio.

"Avevo dei dubbi, inizialmente. Non pensavo che un film sulla bambola potesse attirare persone, poi leggendo la trama, le recensioni sui giornali e vedendo il film mi sono ricreduta. Rimaneva, per me, solo l’incognita del periodo di uscita. Solitamente il pieno dell’estate non è il momento migliore, specie per un film importante. Invece è stata una grandissima sorpresa tanto è che il film è stato su quasi 4 settimane con oltre 30 gradi di temperatura esterna. Non abbiamo il climatizzatore e abbiamo fatto circolare l’aria dal giardino interno e dal tetto apribile".

L’autunno ha visto protagonista assoluto “Oppenheimer“, tre ore di film.

"Lungo e nemmeno facile per il tema trattato. Ci si aspettava un pubblico rarefatto ma ogni previsione è stata superare, infatti l’abbiamo tenuto in cartellone 3 settimane. Sempre con temperature calde. Secondo me anche “Assassinio a Venezia“ ha avuto un grande successo".

Poi il film dell’anno e forse dell’epoca, quello di Paola Cortellesi.

"Anche su “C’è ancora domani“ avevo qualche perplessità prima di vederlo. Non è detta che una brava attrice sia anche una brava regista. Invece lo è stata, bravissima. Per la prima volta abbiamo tenuto in cartellone un film per un mese e mezzo".

Non era mai successo?

"Mai. Un po’ perché una volta c’era molto più ricambio essendoci molta abbondanza di titoli. In tempi più recenti non si sono mai superate le 3 settimane. Questo lo abbiamo messo in programmazione il 27 di ottobre e lo abbiamo tenuto fino al 13 dicembre. Sempre con il pienone, gli ultimi due giorni forse c’era un po’ meno pubblico".

Tanta gente, quanta?

"Tremilacinquecento persone. Praticamente siamo sempre stati pieni. Solo la galleria tiene più di 300 persone, eravamo pronti per aprire anche la platea e quindi 700 posti totali a proiezione, ma non c’è stato bisogno".

Come mai, secondo lei, tutto questo successo da luglio a dicembre?

"Per la promozione fatta dalle case di produzione ma è stato sopratutto il passaparola a portare persone, oltre alla qualità dei film. Pellicole non banali, serie ma divertenti e di tematica. Il pubblico è stato molto soddisfatto per questi titoli e Urbino ha risposto molto bene, anche nei periodi di vuoto".

Lei venne in città per studiare e iniziò a frequentare il cinema…

"Sì, nel 1969 con l’iscrizione all’Università, dalla provincia di Ascoli Piceno. Amavo il cinema ma per gli studenti era normale venire in sala, costava poco e ancora non ha avuto aumenti per il biglietto (oggi quello intero costa 6 euro). Poi sono rimasta come moglie di uno dei proprietari e posso dire che negli ultimi 20 anni un entusiasmo e un successo così non si era mai visto. Spero che si prosegua su questa strada".

Insomma, se rimarrà il “buio in sala“ (per la proiezione) ancora a lungo, per il cinema dell’entroterra qualcosa davvero cambierà