Novità alla Scuola del Libro: sono arrivati i banchi trapezioidali

Per la loro particolare forma potranno essere disposti anche in forma esagonale, cosa utile per certe lezioni.

Novità alla Scuola del Libro: sono arrivati i banchi trapezioidali

Novità alla Scuola del Libro: sono arrivati i banchi trapezioidali

Delle isole in classe. Succede al liceo artistico: niente spiaggia, ovviamente. Si tratta di banchi trapezoidali. Una novità che permette di combinare i tavoli formando esagoni (le isole appunto) o altre forme in base alle esigenze. A spiegarcelo è la dirigente scolastica Lucia Nonni: "L’idea c’era da tempo, ma recentemente abbiamo avuto dei fondi del Pnrr che sono stati l’occasione giusta. L’animatrice digitale prof Susanna Ugoccioni ha seguito questo acquisto, che per ora interessa tre aule, ma presto saranno cinque. I nuovi banchi rientrano in un corposo acquisto fatto grazie alla azione numero 1 del Piano Scuola 4.0: assieme ad essi, abbiamo comprato computer, un laboratorio mobile per le stem (esperimenti di scienze e fisica) e un laboratorio mobile per le lingue, una valigia che contiene visori per la realtà aumentata e due digital board. Con l’azione numero 2 dovremmo acquistare invece altra strumentazione per i laboratori". I nuovi banchi sono stati accolti molto positivamente, sia dai docenti che dagli alunni. Prosegue Nonni: "I professori si sono adattati bene: la scuola era già tarata per modalità didattiche diverse dalle classiche (un esempio: una classe lavora senza libri stampati). I nuovi banchi si coniugano anche molto bene con la didattica per ambienti, che noi applichiamo da anni: gli studenti girano per le aule in base alla materia, al contrario di come accade di solito, con vantaggi per i ragazzi che imparano a gestire spazi usati da tutti e per le aule che possono essere arredate in modo permanente a seconda della materia. I banchi si possono rimodulare all’inizio di ogni ora, per cui non è esclusa ovviamente la disposizione classica, frontale alla cattedra".

Il setting di un’aula tradizionale, con la cattedra di fronte a file di banchi allineati, è pensato per un flusso comunicativo unidirezionale: "Dal docente, depositario unico del sapere, verso studenti considerati recettori passivi o quasi. Questo contrasta fortemente con quello che avviene fuori dalla scuola, nella vita quotidiana, caratterizzata da una comunicazione interattiva, multidirezionale, multimediale, grazie ai social network. Siamo davvero felici di questa novità nelle classi", conclude la preside.

Giovanni Volponi