Olimpiadi: un amore infinito a Pesaro - I sogni dei pesaresi

8 olimpionici pesaresi ricordano le loro storie d'amore con i Giochi Olimpici: emozionanti ricordi di vittorie e sconfitte, di gioia e dolore, di sogni realizzati e di speranze per il futuro.



Olimpiadi: un amore infinito a Pesaro - I sogni dei pesaresi

Olimpiadi: un amore infinito a Pesaro - I sogni dei pesaresi

L’occasione è stata la presentazione di un libro sulle Olimpiadi, anzi sulle storie d’amore nate durante i Giochi Olimpici. E quale passione più grande può esserci per un atleta se non quella di partecipare alla manifestazione che tutti sognano sin da bambini quando iniziano a praticare sport? Così vedere schierati l’altra sera nel giardino della Biblioteca San Giovanni 8 olimpionici pesaresi che hanno reso onore alla nostra provincia è stato davvero emozionante.

C’erano i pugili Damiano Lassandro (Monaco ‘72), Luigi Minchillo (Montreal ‘76) e Andrea Magi (Seul ‘88); lo judoka Juri Fazi (Los Angeles ‘84 e Seul ‘88), la nuotatrice Carla Lasi (Los Angeles ‘84), il cestista Rodolfo Rombaldoni (Atene 2004), Santi Puglisi (vice della Nazionale di basket a Los Angels ‘84) e Piero Benelli (4 Olimpiadi di fila, da Pechino 2008, come medico della Nazionale di volley maschile).

"E’ sicuramente il ricordo più bello della mia vita – ammette un emozionato Andrea Magi – ed anche l’occasione in cui nacque un forte legame con Juri Fazi che dura ancora oggi". Già, perché i due atleti pesaresi erano entrambi a Seul nel 1988. Ma per lo judoka il ricordo più intenso coincide con l’edizione precedente: "Persi il bronzo per un’inezia. Mi bruciò così tanto che per un anno e mezzo non volli più competere e mi pesava persino indossare la giacca per far lezione ai miei ragazzi in palestra". Poi fece pace con quel ricordo. Non l’ha ancora fatta invece Luigi Minchillo, altro pugile di rango: "Nella mia carriera ho vinto tutto, ma a Montreal qualcosa non funzionò – e si commuove nel raccontarlo – i miei rivali di quel periodo erano troppo forti e chiesi a mia madre: perché non mi hai fatto nascere più tardi? Lei mi rispose che le andava quella notte". Mentre Lassandro, il terzo boxeur, lega il suo ricordo ai tragici fatti di Monaco ‘72 dove a causa di un atto terroristico rimasero uccisi 11 atleti israeliani: "Un grande dolore – racconta Damiano – io ero partito il giorno prima per tornare a casa ma non posso dimenticarlo".

Carla Lasi era giovanissima a Los Angeles: "Il periodo dedicato al nuoto nella mia vita è stato breve ma intenso, dai 15 ai 20 anni vivevo in piscina, arrivare ai Giochi fu una soddisfazione immensa ma non mi è pesato smettere, volevo sperimentare anche altro". Mentre Rombaldoni, che vinse l’argento, ha stampati i dettagli di quella finale di basket: "L’Argentina era troppo più forte di noi, ma riuscimmo a passare in vantaggio nel 3° quarto, un momento indimenticabile". Col basket anche Puglisi che ricorda fra amarezza e ironia "la mia esclusione dal villaggio olimpico insieme all’altro assistente, Pippo Faina, e le corse in auto per stare con la squadra". Quanto a Benelli dopo aver mancato l’Olimpiade da atleta per il boicottaggio nell’80, è riuscito ad andarci come medico del volley: "Mi sono rifatto, vincendo anche delle medaglie. E non è finita, ora punto Parigi 2024".

Elisabetta Ferri