ROBERTO
Cronaca

Ora è il tempo dell’orgoglio cittadino

Fiaccarini Prima di ogni altra cosa deve esserci l’orgoglio. Di tutti, nessuno escluso. Ogni pesarese deve essere fiero della sua città...

Fiaccarini

Prima di ogni altra cosa deve esserci l’orgoglio. Di tutti, nessuno escluso. Ogni pesarese deve essere fiero della sua città che inizia il percorso da capitale della cultura. Fieri, al di là di polemiche, divisioni, preconcetti. Ieri abbiamo vissuto una giornata che diventerà meritatamente una pagina di storia cittadina, magari non al pari – in quanto a emozioni – agli scudetti della Scavolini, tanto per fare un confronto con tempi in cui Pesaro era ugualmente capitale, però del basket. Ma il riconoscimento culturale che ieri ha avuto anche il sigillo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella entra di diritto tra i momenti simbolo della città. Detto tutto questo, c’è ora un anno da vivere sfoggiando lo scettro e dovendo dimostrare di meritarlo. Il problema è che il titolo di Capitale della cultura è così altisonante da illuderci di ritrovarci troupe della Cnn dietro l’angolo o di avere quanto meno gli occhi dell’Italia sempre addosso. Non sarà ovviamente così. Certo, un surplus di visibilità non mancherà come già si è potuto toccare con mano, ma per capire quanto incide il marchio di Capitale della cultura, fate un esperimento: chiedete a dieci amici quali sono state le ultime tre prima di Pesaro. Lo sapranno in pochissimi, tendenzialmente quasi nessuno. E molti risponderanno Matera, la più nota in assoluto: solo che la città dei sassi è stata capitale europea della cultura, non italiana. Insomma, il titolo conquistato non basta per vivere di rendita, non è una garanzia sulla celebrità. È un’occasione, e lo è come poche altre, ma la città dovrà guadagnarsi la pagnotta. E qui ci sarebbe da capire fino in fondo che tipo di cultura vorrà mettere in vetrina Pesaro, perché al momento si fa un po’ fatica a individuare il filo conduttore che unisce la narrazione, anche quella fatta in parte ieri, ai pezzi di programma che fin qui sono stati presentati. Ma per tutto questo c’è tempo. Per ora c’è solo da essere tutti orgogliosi. Nessuno escluso.