Parco ’pulito’ anti-pusher: "Le famiglie devono vedere cosa hanno intorno"

La replica dell’assessore Belloni agli ecologisti: "Priorità alla sicurezza contro la droga. Noi non disboschiamo l’Amazzonia, potiamo anche per dare luce alle piante".

Parco ’pulito’ anti-pusher: "Le famiglie devono vedere cosa hanno intorno"

Parco ’pulito’ anti-pusher: "Le famiglie devono vedere cosa hanno intorno"

"La sicurezza del parco prima di tutto". L’assessore Enzo Belloni replica alle osservazioni critiche di Andrea Fazi e di altri naturalisti in merito al disboscamento del parco Miralfiore per contrastare lo spaccio della droga. "Stiamo – dice Belloni – valorizzando l’area attraverso il progetto Utopia con l’obiettivo di portarci la gente. Abbiamo impegnato qualche mese fa ventimila euro per fare potature per abbattere alberi morti, nelle vie di alta percorrenza, via Solferino, via Cimarosa, e infatti con il forte vento delle settimane scorse non abbiamo avuto nemmeno un crollo lungo la ciclabile e nessun cittadino ha rischiato. Su questo certi ambientalisti non hanno detto nulla, né mosso critiche. Vedo un certo integralismo". Quanto al diradamento della vegetazione tra le file degli alberi nell’area vicino ai giochi, Belloni precisa: "Abbiamo già pulito quella zona e continueremo a farlo con una attenta manutenzione, perché lì ci sono le famiglie con i bambini che devono vedere quello che c’è attorno. Se togliamo l’alloro o altro, evitiamo che le piante soffochino per mancanza di sole, cosa che può accadere se non si fa un po’ di pulizia. Continueremo a farlo e a dare la possibilità alle forze dell’ordine di passare lungo l’asse di confine tra il parco e via Cimarosa. Molte piante sono secche perché manca ossigeno, sono cadute con il vento e le abbiamo rimosse".

Sulla ipotesi di diradare anche il bosco storico, paventata da Andrea Fazi, "non abbiamo mai pensato di metterci le mani – spiega Belloni – non ci raccogliamo nemmeno le foglie e inventarsi il taglio del bosco storico come prossima opera di Attila mi sembra alquanto scorretto. Già alcuni anni fa alcuni avevano promosso una raccolta di firme inventandosi il taglio di trecento alberi nel parco Miralfiore che sarebbe iniziato il 29 agosto. Raccoglievano firme in via Branca e alla Coop, raccontando bugie. Le stesse bugie che sento dire adesso se affermano che vogliamo tagliare il bosco storico. Noi abbiamo fatto solo una operazione di manutenzione che non si faceva dal 2009, nel tratto di via Cimarosa, mentre nel bosco storico l’ultima manutenzione era stata fatta nel 2012. Ma lì dentro non muoveremo una foglia".

"E’chiaro – continua Belloni – che il parco diventa appetibile anche dal punto di vista politico, a giugno ci sono le elezioni e qualcuno dovrà dire se ho ragione io, non è che si può stare sempre nella macchia. Il Miralfiore è un parco urbano, non è una foresta, al quale riserviamo una grandissima attenzione. Sul parco non ci sono vincoli, né nell’area dei laghetti, che gli ambientalisti definivano oasi naturalistica, né in altre aree, per le quali abbiamo grande attenzione: non lavoriamo, ad esempio, quando gli animali nidificano. Anche se non ci sono vincoli cerchiamo di rispettare la natura al massimo, ma dobbiamo dare la priorità alla sicurezza. Del resto molti cittadini ci fermano e ci ringraziano del lavoro che stiamo facendo. La politica invece si nasconde un po’, tranne il sindaco che si è sempre detto favorevole rispetto all’operazione sicurezza in corso. Tanti politici si nascondono, ma bisogna avere il coraggio di dire se ho ragione oppure torto. Bisogna prendersi avere il coraggio di dire quello che uno pensa. Io agisco in assoluta buonafede, senza secondi fini ma con la volontà di valorizzare il parco, tant’è che anche altri assessorati hanno destinato risorse per sviluppare un progetto in condivisione con Legambiente che non la pensa come Fazi. Gli altri ambientalisti ci chiedono dei soldi: per fare cosa, aria fritta? Per vendere fumo? Noi con quello che abbiamo cerchiamo di fare il massimo e siamo anche aperti a critiche. Vogliamo piuttosto togliere tutti i tubi di plastica che servivano per allagare il fosso dei girini, che certi ambientalisti spacciavano come un fosso naturale e invece veniva allagato con l’acqua presa dalle falde. Magari è meglio utilizzare quell’acqua per altro, visto che non si possono annaffiare nemmeno i giardini di casa. Nella stessa area abbiamo impiantato oltre cento alberi e gli ambientalisti dicevano che sarebbero morti tutti perché sostenevano che quella è un area che si allagava: certo, si allagava perché la allagavano loro. Ma questi tubi di plastica spariranno, altroché bosco storico. Noi puliamo, non disboschiamo l’Amazzonia".

Davide Eusebi