Partono i lavori al Duomo. Mosaici, vista più ampia. Alla luce la nave dei troiani

Un’operazione che arriva a conclusione dopo un anno di preparativi. Il progetto di valorizzazione viene finanziato dalla Fondazione Scavolini.

Partono i lavori al Duomo. Mosaici, vista più ampia. Alla luce la nave dei troiani

Partono i lavori al Duomo. Mosaici, vista più ampia. Alla luce la nave dei troiani

Più che parole e opere, bisognerebbe dire soldi ed opere, perché partiranno il prossimo mese i lavori all’interno del Duomo. Chi entrerà in cattedrale, molto probabilmente prima dell’estate, potrà anche vedere uno dei tappeti musivi più belli dei mosaici, come la nave dei troiani. Il motore di questa revisione, con nuove finestrature sul tappeto musivo, partono dalla fondazione Scavolini, che vede alla presidenza Emanuela, la figlia di Elvino. "Prima che partissero i lavori per il nuovo piano di calpestio – dice – sono andata diverse volte a vedere i mosaici e anche alle sette del mattino. E devo dire che una cosa così bella nella mia città non l’avevo mai vista".

Soldi ed opere perché oltre alle nuove finestrature, i lavori prevedono anche il cambio di tutti i vecchi cristalli "che hanno ormai più di venti anni", l’illuminazione che sarà a Led. Tutto ciò che comporterà questa ‘revisione’ è a carico della Fondazione Scavolini. "Una iniziativa nostra che è partita ormai un anno fa perché eseguire lavori all’interno del Duomo è molto complesso e ci vogliono diverse autorizzazioni. Abbiamo avuto il massimo supporto dalla Curia, ma anche da parte della Soprintendenza, così come dalla Renco che eseguirà materialmente i lavori e che ha messo a disposizione i suoi tecnici", continua Emanuela Scavolini.

Si parte e anche la tempistica verrà illustrata il 4 aprile, e cioè il prossimo venerdì, in una conferenza stampa che si terrà nella sala delle udienze dell’Episcopio alle 12. Saranno presenti un po’ tutti gli attori di questa operazione che molte parti della città chiedono da anni al fine di valorizzare ancor di più, rispetto ad oggi, questo tesoro archeologico. Oltre naturalmente al padrone di casa e cioè l’arcivescovo Sandro Salvucci, anche la responsabile locale della soprintendenza Simona Guida, i tecnici della Renco e naturalmente Emanuela Scavolini come presidente della Fondazione di famiglia che ha promosso e pagato questo intervento.

Confermando le indiscrezioni sull’intervento, si andrà alla creazione di due nuove finestrature, una sulla destra che metterà alla luce anche una parte degli scavi del mosaico più antico che risale al IV-V secolo e dove vennero trovate le tombe dei vescovi; un’altra finestra verrà aperta a sinistra e permetterà di vedere la nave troiana e la sovrapposta scacchiera del XII-XIII secolo. Il tutto è stato preceduto dalla pulizia dei mosaici ed in questa operazione è intervenuto anche il nucleo per la tutela del patrimonio aretistico dei carabinieri che ha effettuato con un drone le riprese video che verranno proiettate il prossimo venerdì in cattedrale. Un’operazione che sta coinvolgendo anche il dipartimento di archeologia dell’università di Urbino con nuovi studi sui due mosaici, l’antico, geometrico, e quello che corre dal sesto secolo fino al 1300, attraverso il rifacimento di alcuni tappeti musivi. Ieri tra chi volevba vedere i mosaici anche Vittorio Sgarbi, ma non è stato possibile perché sotto il piano di calpestio c’è un cantiere.

m.g.