Pesaro Capitale della Cultura. Pronti 329 eventi in 365 giorni. Si va da Mattarella a Bonolis

Al museo Maxxi di Roma conferenza stampa-spettacolo per la presentazione del cartellone completo. Si comincia con il CaterCapodanno, poi a gennaio l’inaugurazione ufficiale alla Vitrifrigo Arena.

Pesaro Capitale della Cultura. Pronti 329 eventi in 365 giorni. Si va da Mattarella a Bonolis

Pesaro Capitale della Cultura. Pronti 329 eventi in 365 giorni. Si va da Mattarella a Bonolis

dall’inviata

Benedetta Iacomucci

Una scommessa "one shot". "Perché ci siamo giocati il tutto per tutto. E abbiamo vinto". Un Matteo Ricci incontenibile ha celebrato ieri, al Maxxi di Roma, l’atto conclusivo e insieme l’abbrivio di un percorso che porta Pesaro nell’Olimpo della cultura. Con 329 eventi e 150 artisti in 365 giorni, che iniziano già dalla notte di Capodanno, e vedono protagonisti grandi nomi e progetti artistici inediti, in prima nazionale e mondiale, con al centro la figura imprescindibile del Cigno di Pesaro, Gioachino Rossini. Si comincia, dicevamo, ancor prima dell’arrivo del 2024, con il CaterCapodanno di RaiRadio2, che porterà sul palco Colapesce e Di Martino, Valerio Lundini e i VazzaNikki. Sarà un pre-inaugurazione, che precederà quella istituzionale del 20 gennaio, alla Vitrifrigo, alla presenza del Presidente Sergio Mattarella in una serata condotta da Paolo Bonolis, nel corso della quale si alterneranno sul palco artisti come Max Gazzè, Mirko Casadei e tanti altri ospiti.

Ma c’è addirittura una terza inaugurazione, probabilmente nel mese di febbraio, quando la maxi installazione tecnologica della biosfera in piazza del Popolo (4 metri di diametro) prenderà vita comunicando contenuti visivi e sonori, in una sorta di dialogo artistico con la Sfera Grande di Arnaldo Pomodoro, simbolo della città da oltre 50 anni. Altra data da segnare sul calendario è quella del 29 febbraio, in cui finalmente la tormentata storia dell’Auditorium Scavolini di viale dei Partigiani troverà una sua pacificazione.

E una pacificazione è anche quella anelata tra uomo e natura, perché è la natura al centro del progetto disegnato da Antonio Riitano, intesa come soggetti con cui dialogare e interagire. E allora il ginko biloba del Miralfiore diventa il simbolo parlante di questo progetto, che unisce danza, performance e musica. Con "Kagami" di Ryūichi Sakamoto e Tin Drum (in prima nazionale), l’opera del leggendario compositore giapponese recentemente scomparso, pioniere del pop computerizzato che ha lasciato in eredità questa straordinaria opera d’arte; Marina Abramović con la performance "The Life" (prima nazionale), un incontro intimo e digitale con l’artista; "Ritornano le lucciole: Spark" di Studio Roosegaarde (prima nazionale), una performance poetica con migliaia di piccoli lucciole biodegradabili; "Twin Color" di Murcof e Simon Geilfus (prima mondiale), composizione musicale da esplorare nella Sonosfera®, l’anfiteatro tecnologico unico al mondo per l’ascolto profondo di ecosistemi e musica; e ancora "Rimini Protokoll_Remote Pesaro" di Rimini Protokoll, una delle compagnie internazionali più influenti del teatro contemporaneo, che farà guardare la città con occhi nuovi, trasformandola in un film collettivo.

Ovviamente, poi, il programma di Pesaro Capitale della Cultura si salda con gli appuntamenti che tradizionalmente rappresentano l’ossatura portante della proposta culturale cittadina: il Rof in versione extralarge (17 giorni di spettacoli); il Festival del nuovo cinema; poi la novità, KUM!, il festival diretto da Massimo Recalcati; e ancora WeNature, il CaterRaduno. E ancora prime nazionali e mondiali, prestigiosi artisti internazionali, musicisti come Claudio Baglioni e i Pinguini Tattici Nucleari, gli attori protagonisti della Stagione di Prosa Capitale al Teatro Rossini come Virginia Raffaele, Drusilla Foer, Arturo Brachetti, giornalisti, politici, personaggi come la senatrice Liliana Segre e Ingrid Betancourt simbolo vivente della lotta al terrorismo.

Molti altri appuntamenti trascenderanno i confini cittadini e colonizzeranno tutti e 50 i Comuni della provincia, secondo una visione di cultura che vuole essere diffusa sul territorio. Una cultura di tutti, popolare, nell’accezione più autentica del termine.