Pesaro, ultimo fortino del Pd "Dobbiamo cambiare strategia o facciamo la fine di Ancona"

La storica vittoria di Silvetti nel capoluogo regionale apre già la corsa per il voto del 2024. Giovanelli: "Alleanza inclusiva". Ceriscioli: "Atteggiamento nuovo". Arceci: "Ma qui è diverso".

Pesaro, ultimo fortino del Pd  "Dobbiamo cambiare strategia  o facciamo la fine di Ancona"

Pesaro, ultimo fortino del Pd "Dobbiamo cambiare strategia o facciamo la fine di Ancona"

di Luigi Luminati

La stagione politica sembra ormai a favore del centro destra. Soprattutto nelle Marche dove il passaggio da Regione rossa a simbolo del cambiamento "meloniano". La giunta regionale guidata da Acquaroli ha puntato sulla vittoria al Comune di Ancona e ha portato a casa la fine della stagione di una sinistra gestita da Valeria Mancinelli. Ora anche Pesaro rischia grosso, avendo perso prima la Regione per le sue divisioni interne e poi Ancona con le sue tradizioni politiche di sinistra. Matteo Ricci ha preferito metterla così: "Male i ballottaggi. In particolare è dolorosa la sconfitta di Ancona dove le divisioni del primo turno non si sono ricomposte".

Nessuno dirà brava alla Mancinelli e nemmeno a Ida Simonella, l’assessora venuta da Pesaro e candidata sulla base delle scelte della sindaca: "Ida è una persona che stimo, ma la forzatura fatta all’inizio – dice Luca Ceriscioli – è rimasta: voler mettere a tutti i costi la propria candidata non ha aiutato l’alleanza a recuperare altre forze politiche. Non è stata una sconfitta del Pd, che ha ricomposto le divisioni sorte nell’ambito delle primarie. Il partito si è comportato bene, ma non è bastato. Con una riflessione più attenta all’inizio, senza forzature della Mancinelli, avremmo trovato altri equilibri". Caustica Manuela Bora, la consigliera regionale che non ha mai nascosto le sue critiche a Mancinelli e Ricci: "Quando ha perso Mangialardi, è stata data la colpa a Ceriscioli. Ora non me la sento proprio di dare la colpa alla Simonella".

Nemmeno un personaggio cauto come Franco Arceci nasconde i tempi cupi: "Si potrebbe dire che ora Pesaro è veramente circondata. Bisognerà cambiare qualcosa? Vedremo, ma dobbiamo renderci conto che non ci si può presentare con troppi pochi alleati come ad Ancona. Noi a Pesaro abbiamo un’alleanza forte con 5 Stelle, Verdi, Più Europa. Cose che ad Ancona non c’erano. A Pesaro il centro sinistra parte in modo completamente diverso". "Mi pare scontato che ora l’obiettivo sia Pesaro: il centro destra ci proverà anche qua e allora bisogna cambiare atteggiamento – dice Ceriscioli – Dobbiamo dire con chiarezza che il centro destra ha penalizzato nella Sanità la nostra città. Dobbiamo dire che gli esponenti locali di quell’alleanza – aggiunge l’ex presidente della Regione – sono servi di logiche che penalizzano cittadini della nostra comunità. Come è successo con l’abolizione di Marche Nord. Dobbiamo insistere chiaramente su questi temi". Per ora però ne ha parlato solo Ceriscioli: "Ora ne parleranno anche altri. Magari chi ha fatto accordi con una giunta regionale che vuole penalizzare la città. Bisognerà cambiare atteggiamento – conclude Ceriscioli – o si rischia davvero di fare la fine della Mancinelli". "Pesaro deve fare qualcosa di diverso, cambiare l’atteggiamento politico, creare un’alleanza il più possibile inclusiva – dice l’ex sindaco Oriano Giovanelli –. Dicono che a Pesaro la sinistra è un gatto dalle 7 vite. Speriamo che ne abbia ancora una da spendere".